Regia di René Clair vedi scheda film
VOTO 7/8 MAGICO (Tv Aprile 2012) Nel 1949, dalle macerie della seconda guerra mondiale, Renè Clair realizza un Faust per i suoi tempi. Mefistofele seduce e sedurrà sempre, la catastrofe è sempre dietro l'angolo (si percepiscono nei dialoghi dei timori post-atomici), solo con la coscienza di noi stessi, la fermezza dei sentimenti, la consapevolezza del nostro 'essere' uomini, ci potrà salvare dalla fine. Successivo a "Il silenzio è d'oro", questo film, fra l'altro girato a Cinecittà con alcuni esterni romani, riconoscibili nella silhouette di alcuni palazzi e campanili, è irresistibile e magico, non solo per la storia fantastica ma anche per lo stile. I virtuosismi e le invenzioni sceniche sono perfette e permettono a questa favola di avere due facce, una brillante e leggera, l'altra cupa e desolante, dominate entrambe da risvolti sorprendentemente profondi. Così le sequenze da ricordare sono molte, sicuramente quella dello specchio premonitore, come non si scordano facilmente le due memorabili interpretazioni di Faust, giovane/lo sfortunato Gérard Philipe, anziano/l'irresistibile Michel Simon.
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