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Il trionfo di Robin Hood

Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film

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La recensione su Il trionfo di Robin Hood

di mm40
2 stelle

In attesa del ritorno del re Riccardo cuor di leone dalle crociate, nella contea di Nottingham solo il coraggioso Robin Hood riesce a tenere a freno lo sceriffo e i suoi uomini.

Una delle tante trasposizioni cinematografiche delle avventure di Robin Hood, caratterizzata dal "trionfo" nel titolo e da praticamente nient'altro. E' abbastanza evidente di per sè - la storia la conoscono anche i bambini - che si tratterà di un trionfo: inserire la parola nel titolo non fa altro che stroncare ulteriormente qualsiasi aspettativa nei confronti della pellicola; Lenzi, poco più che trentenne, era alle sue primissime regie ma aveva già sfoggiato buone capacità nel cappa e spada del precedente Le avventure di Mary Read (1961). Qui si conferma solido mestierante e non per caso negli anni immediatamente successivi proseguirà a testa bassa a licenziare manciate di lavorucci analoghi: budget mediobasso, trame leggerine e tanta buona volontà davanti e dietro la macchina da presa. Don Burnett e Gia Scala sono la coppia (anche nella vita) di interpreti centrali; entrambi piuttosto celebri a quel momento, torneranno sempre appaiati nel dimenticatoio molto presto (la Scala, vero cognome Scoglio ma inglese di nascita, peraltro morirà giovanissima, dieci anni più tardi). Fra gli altri interpreti si segnalano il canadese Samson Burke e i nostrani Vincenzo Musolino e Nello Pazzafini, in una particina. Sceneggiatura: Giancarlo Romitelli e Moraldo Rossi, l'aiuto del primo Fellini che ispirò I vitelloni. 2,5/10.

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