Regia di Elan Gale vedi scheda film
Un ritratto di Lenny Bruce, artista leggendario e controverso che innovò il panorama della comicità americana e non solo con un linguaggio diretto, fulmineo, spregiudicato. Del personaggio e della sua eredità discutono numerosi addetti ai lavori: attori, stand up comedian, vip cresciuti con il mito di Bruce.
Quello di Lenny Bruce è uno dei nomi più frequentemente riportati tra le fonti di ispirazione di ogni genere di artisti, soprattutto di comici ma non solo: non sorprende dunque trovare tra le testimonianze di questo documentario su Bruce le parole di Henry Rollins (di professione cantante), di Hugh Hefner (fondatore di Playbpy) o di Ron Jeremy (famoso pornodivo). Tutti e tre, come i tantissimi comedian qui presenti, hanno avuto problemi con la libertà di espressione e tutti e tre devono comunque ringraziare Lenny Bruce per aver provato a combattere la censura e più in generale l'ottuso perbenismo degli Stati Uniti degli anni Cinquanta e Sessanta. Il comico è morto da ormai oltre quattro decenni (1966), ma la sua sua memoria e la sua eredità sono ancora vivissime; e se una certa damnatio memoriae era altrettanto viva nel 2011 in cui questo Looking for Lenny è stato girato, purtroppo non si può dire che essa sia scomparsa nel 2024 di chi scrive. A ricordare le gesta, le battute, gli sketch, i ragionamenti sottili e impeccabili e non di meno le follie e la disperazione di Bruce intervengono qui, tra gli altri, Robin Williams, Roseanne Barr, Mort Sahl, Richard Lewis e la figlia di Lenny, Kitty Bruce. Dopo alcuni corti e serie televisive, questo è il primo lavoro in documentario per il regista Elan Gale: onorevolissimo. 6/10.
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