Espandi menu
cerca
Zatoichi

Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Fabrizio_Giovanardi

Fabrizio_Giovanardi

Iscritto dal 16 novembre 2020 Vai al suo profilo
  • Seguaci 2
  • Post -
  • Recensioni 48
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Zatoichi

di Fabrizio_Giovanardi
8 stelle

Zatoichi è un vecchio massaggiatore cieco che si trasferisce in un piccolo villaggio giapponese durante l'era Edo dei samurai. Maestro indiscusso di spada nonostante l'handicap fisico, Zatoichi scopre che due finte gaeshe cercano vendetta contro una gang locale che ha, molti anni prima, trucidato la loro famiglia per razziare la casa. Mosso da compassione, il protagonsita deciderà di aiutare a vendicare le due gaeshe. Il film è una rielaborazione di Kitano di un famose eroe popolare giapponese, Zatoichi appunto, al quale era già stata dedicata molta filmografia. Il regista afferma che il suo film non è nè un seguito nè tantomento una sorta di parodizzazione, bensì un film completamente diverso che condivide con i precedenti "solo il titolo". E, in effetti, si capisce bene il livello di profondità e la quantità di chiavi di lettura che Kitano riesce a inserire, nonostante non si tratti di un proprio soggetto originale. Il film ha una sceneggiatura, se vogliamo, anche piuttosto debole per certi versi. In alcuni punti gli accadimenti sono davvero telefonati, e le rivelazioni degli antagonisti sul finale sono quasi ridicole; ma Kitano lo sa bene. E lo sa perchè il suo è un lavoro visuale, che deve partire da una storia popolare facilmente comprensibile per inserirvi l'ingombrante elemento autoriale. Zatoichi, cieco viandante, in stretto rapporto con lo spettatore per la sua condizione di non-vedenza, rappresenta quasi un tramite posto da noi, platea, nel film. è il nostro oggetto di feticismo, è il nostro mezzo per conoscere i fatti della storia: noi possiamo vedere quello che accade sullo schermo, lui no: bisogna bilanciare, non possiamo permetterci che un personaggio del genere abbia anche la possibilità di vedere. Per questo i suoi altri sensi sono sviluppati oltremodo, in modo da poter raggiungere uno status di par condicio con lo spettatore. E il finale è per noi terrorizzante: la situazione si ribalta. Zatoichi sa, noi no. E non potremo mai farlo (vedere per comprendere). Il film, benchè non rappresenti in minimo modo un omaggio al cinema di Kurosawa, riprende inevitabilmente alcune delle più pregnanti dinamiche del jidai-jeki e le ibrida con il genere dello yakuza-movie, tanto caro a Kitano. Il risultato è sicuramente interessante, e a tratti assume anche i connotati di una ridicolizzazione di un mondo fino ad allora quasi sempre mitizzato e caratterizzato dalla presenza di grandi eroi e uomini d'onore. Zatoichi, dal canto suo, è un umile massaggiatore, che resta ignoti agli antagonsiti per quasi tutto il film. Questo lo rende il vero eroe, il vero deus ex machina per la storia. Insomma, il film di Kitano offre davvero tante interpretazioni pur restando un chambara ironico, divertente e assolutamente di intrattenimento.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati