Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
L'arte della spada come cuore pulsante del Giappone, che dalla gloriosa tradizione dei samurai viene tristemente trapiantato nel sanguinario mondo degli yakuza. Alla dilagante corruzione sopravvive la figura del massaggiatore cieco, che, malgrado il suo handicap, maneggia la propria arma con sublime maestria. Tra le sue mani, la lama è una poetica filosofia di sensibilità e meditazione, che impone di fermarsi ad ascoltare il tempo, fiutando la fortuna ed il pericolo. Ogni colpo micidiale inferto è un prodigio di equilibrio e precisione, come la perfetta esibizione di un acrobata. Alla cultura dell'attacco, basata sulla brutalità della forza fisica, si sostituisce l'intelligenza della difesa e l'accuratezza della prevenzione. Il principio chiave è l'inganno che, come in un gioco di prestigio, è un abile composto di invisibilità, illusione e sorpresa. Il colpo letale, che giunge improvviso e a tradimento, è la rapidità fulminea che si risolve nel suo opposto, ossia nell'eternità della morte. Il respiro guerresco dell'Oriente, in fondo, è tutto lì, nell'ansimare del dolore, dell'odio e della rabbia che, come lo spasimo della fatica, si trasforma nel ritmo alternato di una danza.
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