Regia di Srdjan Karanovic vedi scheda film
Un’altra boiata non proprio pazzesca ma insomma. Tra i selezionatori della Mostra (non osiamo pensare sia il direttore), si deve nascondere un’anima che soffre per le miserie umane e che ama i veggenti, i personaggi che trafficano con il paranormale, il parasacro, lo spiritico. Dopo l’Argentina, veniamo a sapere che anche nella Belgrado della guerra e dei profughi c’è qualcuno che “vede”. Vede spiriti da tutte le parti, gli appaiono accanto la madre in poltrona a rimproverarlo e la morosa che se n’è andata a Chicago, è seguito per ogni dove da ectoplasmi petulanti e ficcanaso. “Surrealismo poetico con un gusto balcanico”: così viene definito il film nel press-book. Realismo impoetico senza nessun gusto particolare. L’anno scorso c’era quel film della Holland con un pope santone; quest’anno i film paraqualcosa sono cresciuti; l’anno prossimo puntano alla maggioranza!
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