Vite incrociate in un condominio tra Tel Aviv e Jaffa: il solitario Aviram, col suo inseparabile cane; l'anziano Schwartz, sopravvissuto ai lager; Hezi e la sua amante Gabi; Ezra, il proprietario dell'immobile, che sfrutta il lavoro nero di alcuni clandestini cinesi; Mali, l'ex moglie di Ezra, che convive con Ilan. Nel frattempo Eyal, figlio di Ezra e Mali, è ricercato per diserzione...
Note
La voce del regista annuncia i titoli e augura buona visione agli spettatori, provando a confondersi con i suoi personaggi (ma questo è uno dei problemi del film) e sovrapponendo dettagli di storie che troviamo già in corso e che vengono lasciate aperte.
Questo di Gitai e' un cinema rigettato da molti spettatori,titoli di testa annunciati dallo stesso regista ,molte storie che si sovrappongono e che alla fine in qualche modo si devono chiudere,sesso consumato velocemente e tanti problemi di un paese come Israele mai veramente appianati e che qua sono perlopiu' raccontati dalle radio continuamente accese.Vedete un po' voi...c'e chi lo ama e chi… leggi tutto
Quaranta piani per quaranta scene. Un gruppo eterogeneo di personaggi per un affresco-bozzetto ambientato in un quartiere popolare al confine tra Tel Aviv e Jaffa nell’Israele di oggi. Un Paese diverso da quello che strappa i teleschermi con cronache di attentati terroristici, di rappresaglie e di tensioni eterne. Nel patio, nel condominio, nel piano terra in cui Gitai prende in affitto una… leggi tutto
Questo di Gitai e' un cinema rigettato da molti spettatori,titoli di testa annunciati dallo stesso regista ,molte storie che si sovrappongono e che alla fine in qualche modo si devono chiudere,sesso consumato velocemente e tanti problemi di un paese come Israele mai veramente appianati e che qua sono perlopiu' raccontati dalle radio continuamente accese.Vedete un po' voi...c'e chi lo ama e chi…
Non ho visto tutta la filmografia di Amos Gitai, ma non direi che questo Alila sia all'altezza di Kadosh (1999) o di Kippur (2000). Questo Alila mi pare frutto di scarsa ispirazione e sebbene la bravura del regista risalti anche qui ed offra uno spaccato interessante della società israeliana, l'eccessiva frammentazione va a scapito dell'approfondimento psicologico. Qualche personaggio è più…
Insieme di storie private di cui non me ne può fregare meno. Film di nessun interesse, se non forse la storia della splendida attrice con la parrucca, che stava meglio con la parrucca su. Gitai mi era piaciuto in Kadosh, molto in Kippur, qua mi ha sfinito come in Kedma. Film da evitare.
Il film migliore di Gitai,se non altro perchè non ricorre a quel doloroso estetismo dell'inizio e del finale di Kippur.Una città israeliana,un condominio,un soldato che utilizza nella clandestinità una stanza per esercitare la propria fragilità sadica su una donna bellissima e senza amore per sè;una donna delle forze dell'ordine e dell'abuso che minaccia a destra e a manca e nel suo…
Quaranta piani per quaranta scene. Un gruppo eterogeneo di personaggi per un affresco-bozzetto ambientato in un quartiere popolare al confine tra Tel Aviv e Jaffa nell’Israele di oggi. Un Paese diverso da quello che strappa i teleschermi con cronache di attentati terroristici, di rappresaglie e di tensioni eterne. Nel patio, nel condominio, nel piano terra in cui Gitai prende in affitto una…
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