Il fotografo David parte per Los Angeles in cerca di nuovi luoghi per realizzare dei reportage. In compagnia di Katia attraversa il deserto californiano di Joshua Tree, fermandosi nei pressi di Twentynine Palms. Qui, immersi in una natura selvaggia, i due si abbandonano alla passione fino a lasciarsi possedere dai più reconditi istinti primordiali.
Note
Il deserto californiano è bello ed è facile da inquadrare e questa non è certo una scoperta epocale del regista. I due attori, Katia Golubeva e David Wissak, sono sopraffatti da due ruoli di maniera, scritti molto male, e sono entrambi abbandonati alla loro isterica altalena. Dumont sembra detestare in maniera irreversibile i suoi interpreti. Molte inquadrature sono belle, ma il merito è soltanto della natura.
Mi è sempre piaciuto il modo in cui Bruno Dumont gestisce lo spazio, facendolo essere l'abito più adatto alle pulsioni dei corpi che si mettono in scena. Ma in "Twentynine Palms" sembra si abusi gratuitamente di un certo compiacimento stilistico. La narrazione ne perde così in afflato emotivo. Comunque bellissime alcune inquadrature d'ambiente.
il paesaggio è indubbiamente bellissimo.. la storia è quella che è… ma i personaggi e la regia non funzionano proprio. qualche scena fintamente scandalosa non basta mica!
Un film complessivamente buono. La storia convince poco, certo, ma i silenzi sono indovinati, i bei paesaggi pure così come gli interpreti e le scene di sesso. Bravo e di talento il regista.
"Lavoro molto per far sparire tutto ciò che potrebbe far passare un messaggio o un'idea. E' l'azione che mi interessa, perché non c'è intenzione, riflessione. L'intelligenza mi nausea." - Bruno Dumont - Purezza. Spiriti liberi nel pianeta sbagliato. La libertà dell'emozione e del sentimento, senza maschere e senza catene, che si abbraccia, si penetra e si distrugge. Precipitare nella… leggi tutto
Quando uscì, oramai un decennio fa, spaccò la critica in due: da una parte, ci fu chi lo sbeffeggiò, irritato dalle improvvise e sgradevoli esplosioni di sesso e violenza, dai tempi catalettici più che morti, dall’inazione dei personaggi; dall’altra, chi ne esaltò la capacità di Dumont di cogliere sensazioni forti e molteplici dai pochi mezzi e dalle essenziali immagini, facendo… leggi tutto
David ha la macchina grossa perché ha il cazzo piccolo, e lei giustamente vuole guidare la macchina grossa. Nulla, nulla, nulla. Katia piscia tra i pilastri di sostegno delle pale eoliche. Deserto, deserto, deserto. Lui la tromba in piscina, gorgogliando. Lei gode, poi s’incazza. Poi ride. Poi s’incazza. Deserto. Nudi su una roccia, 23 minuti di estenuanti lungaggini sullo… leggi tutto
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Sempre…
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Commenti (4) vedi tutti
Mi è sempre piaciuto il modo in cui Bruno Dumont gestisce lo spazio, facendolo essere l'abito più adatto alle pulsioni dei corpi che si mettono in scena. Ma in "Twentynine Palms" sembra si abusi gratuitamente di un certo compiacimento stilistico. La narrazione ne perde così in afflato emotivo. Comunque bellissime alcune inquadrature d'ambiente.
commento di Peppe ComuneUn film per gente di un certo livello. Noi comuni mortali ci annoiamo.
commento di strangerinworldil paesaggio è indubbiamente bellissimo.. la storia è quella che è… ma i personaggi e la regia non funzionano proprio. qualche scena fintamente scandalosa non basta mica!
commento di columbiatristarUn film complessivamente buono. La storia convince poco, certo, ma i silenzi sono indovinati, i bei paesaggi pure così come gli interpreti e le scene di sesso. Bravo e di talento il regista.
commento di kappadue83