Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Di buono c'è la regia, la recitazione e la tenuta complessiva di un 'opera che si basa su poco o niente in quanto a narrazione di fatti concreti. E i frequenti inserti televisivi dell'epoca, utilmente incasellati nel corso del film con chirurgica precisione e nessuna invadenza, a spiegare tutto ciò che non viene esplicitamente detto nella pellicola: gli avvenimenti concreti, insomma. Purtroppo però un'opera del tipo 'anche i brigatisti hanno un cuore' non può riscuotere molta simpatia: sarà solo spirito di provocazione, ma un film del genere va preso con le molle.
I giorni della prigionia di Moro visti attraverso lo sguardo sempre più fragile e commosso di una brigatista-carceriera. Che, con il passare del tempo, comincia a ricredersi e a sognare la libertà per il politico.
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