Regia di David Dobkin vedi scheda film
Jackie Chan, da diversi anni trapiantato negli USA dopo la diaspora hongkonghese, è stato l’apripista della contaminazione del cinema di kung fu con i generi più tradizionali del cinema occidentale. La curiosità piano piano però la scia il posto all’indifferenza e nonostante la sua simpatia e lo sforzo di trovare sempre nuovi set e ispirazioni per i suoi film, il fenomeno sembra irreversibile. Stavolta dalla Città Proibita di Pechino, si arriva all’ombra londinese del Big Ben, passando per il Far West seguendo le orme di Chon Wang, figlio di un dignitario della corte imperiale che vi si è trasferito in cerca di fortuna. Lo raggiunge la notizia dell’assassinio del padre a opera di un Lord inglese e col suo amico sparaballe O’Bannon si reca a Londra per vendicarsi, aiutato anche dalla splendida e ”manesca” sorellina. Nella Londra vittoriana il piccolo cinese e i suoi accoliti s’imbattono in Jack lo Squartatore e contribuiscono a creare il genio letterario di Sir Conan Doyle ispirandogli il personaggio di Sherlock Holmes. Il finale è pirotecnico e pare annunciare nuove avventure nella Hollywood in cui sta nascendo il cinema... Gli ingredienti sono tanti, forse troppi, ma l’impressione generale è quella di un copione già visto, come i soliti titoli di coda che ripropongono gli errori veri o presunti durante le riprese.
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