Regia di Mario Bava vedi scheda film
Primo adattamento del fumetto DIABOLIK. Film pop e dalla velocità adrenalinica!
Siamo nel porto della città di Clerville, capitale dello stato omonimo. L'ispettore Ginko, come al solito, ha organizzato bene la scorta per un carico di preziosi. Teme la comparsa del suo acerrimo nemico, il ladro internazionale Diabolik. Ed infatti...
L'adattamento cinematografico del celebre fumetto è un film costruito con inseguimenti molto acrobatici e adrenalinici, colori pop accesi e una sceneggiatura curata ma senza guizzi particolari se non nella scena finale tra l'ironico, l'inquietante e una apertura per un possibile sequel (che arriverà molti anni dopo!).
Chi conosce bene la serie creata dalle sorelle Giussani, all'inizio degli anni '60, saprà che la caratteristica fondamentale delle storie è l'accurata preparazione di colpi (che possono sembrare improbabili e fantascientifici, però poi la soluzione è razionale ma sorprendente e denota come il Re del Terrore abbia trovato in Ginko un avversario di formidabile intelligenza) e la maniera col quale Diabolik riesce sempre a cavarsela.
La pellicola di Mario Bava arriva all'inizio del primo periodo di transizione fumettistica del personaggio ed infatti ne ha i connotati. Vediamo adesso cosa sono tali periodi. Gli albi a fumetti del celebre ladro, nel corso degli anni, hanno visto una grande modifica nelle caratteristiche caratteriali del protagonista. Nelle prime storie il personaggio è un ladro assassino misterioso e spietato, l'ambientazione nel quale si muove è cupa e ricorda i gialli/thriller gotici degli anni '60. Tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, Diabolik assume un aspetto più umano e lo stile delle storie ricorda i thriller polizieschi del periodo (primo cambiamento/transizione). Nel corso degli anni seguenti ('80 ma soprattutto '90) Diabolik assumerà caratteristiche quasi filantropiche, un Robin Hood che ruba agli altri per sè stesso ma, quando può, aiuta i bisognosi e punisce chi compie malefatte atroci nei confronti di chi è più debole.
Tornando al film di Mario Bava se John Phillip Law (ma, all'inizio, era stato scelto Jean Sorel) ha lo sguardo di ghiaccio perfetto per il personaggio, Marisa Mell è una discreta Eva (non somigliantissima). La vera sorpresa è, invece, l'Ispettore Ginko intrerpretato da Michel Piccoli. Se la scelta dell'attore francese può sembrare arguta per la non somiglianza di lineamenti, quando l'attore apre bocca e gesticola ha le stesse, identiche, movenze del Ginko (almeno quelle che si aspetterebbero i fan del fumetto). Ci fossero già stati i truccatori del Favino di HAMMAMET avremmo avuto la personificazione reale dell'Ispettore Ginko!
Se il vero sequel di DIABOLIK arriverà nel 2021 (girato due anni prima ma sempre rimandato causa pandemia da Covid), nel corso degli anni le caratteristiche del personaggio si ritrovano in altre pellicole (a volte delle dichiarate parodie!). Tra le tante ricordiamo: TOTO' DIABOLICUS, ARRIVA DORELLIK, UNA DONNA E UNA CANAGLIA e A NOI DUE.
All'inizio del nuovo millennio si era pensato ad un film e una serie. Tra i vari registi sarebbero andati bene Christopher Gans (grande fan di Mario Bava, da lui omaggiato ne IL PATTO DEI LUPI) e Lamberto Bava (figlio di Mario, regista di questo DIABOLIK) che, comunque, realizzerà un cortometraggio del personaggio come videoclip del brano AMORE IMPOSSIBILE dei Tiromancino.
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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