Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film
Alla fine di uno spettacolo di rokyoku (in cui le canzoni venivano raccontate), i due amici Kihachi e Jiro conoscono Harue, una ragazza che non ha dove dormire. Kihachi decide di aiutarla facendola lavorare nel ristorante di una sua conoscente. Kihachi comincia però ad innamorarsi della giovane fanciulla, che però non contraccambia e, anzi, si affeziona molto a Jiro. Inoltre Tomio, figlio di Kihachi, comincia a diventare infastidito dalla mancanza di attenzioni del padre e tra i due il rapporto si deteriora. Un film quasi struggente, che regala delle emozioni incredibilmente difficili da rappresentare in un film muto. I rapporti fra i vari personaggi (quello tra padre e figlio, quello fra Jiro e Harue) sono veramente ben descritti e portati avanti e, in più, il regista Ozu dimostra come possa lottare un uomo (anche il più menefreghista e scansafatiche di tutti) per il grande valore della famiglia, cosa che oggi potrebbe essere banale e buonista ma considerando il fatto che la pellicola sia stata fatta negli anni 30, non c'è nulla da eccepire. Ottime le recitazioni. Non un capolavoro, ma decisamente da vedere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta