Regia di Jia Zhang-ke vedi scheda film
Il primo lungometraggio di Jia Zhang-ke - regista cinese che si affermerà sul piano internazionale con Still Life - è un'opera che si rifà ai canoni in un neo-realismo spoglio e asciutto, vicino a certi modelli taiwanesi (Hou Hsiao-hsien su tutti). Come nelle sue opere successive, è già presente in Xiao Wu lo scarto profondo tra nuove e vecchie generazioni, in un mondo in continuo cambiamento come quello cinese. In questa situazione di costante incertezza il protagonista del film reagisce attraverso piccoli gesti di criminalità: il borseggio. Il regista chiama direttamente in causa il capolavoro bressoniano Pickpocket, evocato anche dal titolo anglosassone.
Il film, pur nella sua (apparente) semplicità - mancano quei momenti di assoluta inventiva visiva tipici del regista, come gli inserti animati di The World, o gli improvvisi scarti "fantascientifici" in Still Life -, si rivela comunque un'opera matura e potente. E con un finale che, letteralmente, si imprime negli occhi dello spettatore.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta