Regia di Tom Brady vedi scheda film
A me Rob Schneider fa ridere, punto. A molti la sua comicità sembrerà buffa e scema, ma lo è in maniera talmente spontanea ed originale, che a mio giudizio non può non rivelarsi irresistibile.
Questo film naviga in tematiche adolescenziali un po' abusate (enfatizzando l'importanza dell'affetto tra amiche e della solidarietà femminile), ma quel tocco di fantasia che possiede grazie all'idea dello scambio delle identità di due personaggi completamente diversi avvenuto per caso per mezzo di un paio di orecchini magici d'origini antichissime, lo rende gustoso quanto basta per passare una serata di puro relax.
La trama è farcita spesso di momenti divertenti, talvolta forse anche demenziali, ma è scorrevole, ha un buon ritmo ed è interpretata da attori azzeccati e simpatici. Propone perfino qualche trovata imprevedibile e ha un nonsochè di sentimentale e moralistico. In definitiva è una storiella carina, uno di quei film da guardare senza pretese e lo spunto dello scambio dei ruoli e delle identità anche se anch'esso molto abusato, in questo caso è stato reinventato e raccontato con più estro del solito.
La protagonista ha uno spirito molto arguto onnipresente in tutte le sequenze della pellicola che insieme alle smorfiette e alle faccette impagabili di Schneider, è quello che in fondo regge con dovuta efficacia il tutto. Ma anche la sua antagonista femminile non se la cava male - mitica la sequenza del suo striptease in un locale mentre sta riprendendo le sue reali sembianze maschili - e la sua love-story con il ragazzo che manda sempre in bianco (che si sente perseguitato da lei per tutto il tempo in cui ha l'aspetto di un uomo e che fino alla fine non riesce a riconoscere) è godibile e per fortuna non tanto stucchevole come in film di questo tipo.
Degno di attenzione il cameo di Adam Sandler, produttore dell'opera tramite la sua casa cinematografica, l'Happy Madison.
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