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The Return of the Projectionist

Regia di Orkhan Aghazadeh vedi scheda film

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La recensione su The Return of the Projectionist

di alan smithee
7 stelle

locandina

The Return of the Projectionist (2024): locandina

42TFF: CONCORSO DOCUMENTARI - PREMIO PER IL MIGLIOR FILM

Tra Iran e Arzebaijan esiste un villaggio di poche case sparse abitato da poche anime dedite alla pastorizia tra il clima rigido dei monti Talysh e una natura dalla bellezza incontaminata che riesce ancora ad incantare.

È in questo villaggio che un anziano riparatore di televisori rispolvera un antico proiettore e, nostalgico dei bei momenti trascorsi nel piccolo cinema locale quando era giovane, e condivide con alcuni compagni del bar il desiderio di poter tornare a condividere visioni collettive di film.

scena

The Return of the Projectionist (2024): scena

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The Return of the Projectionist (2024): scena

Il rumore cadenzato della vecchia cinepresa rimessa in funzione dopo una attenta manutenzione, accende ancor più il desiderio di tornare ad avere una sala cinematografica e quello che pareva un sogno azzardato, prova poco per volta a cercare di trasformarsi in realtà.

Ma le problematiche da affrontare saranno ardue.

Per fortuna, a sostenere e rinfrancare da frequenti scoramenti l'ingegnoso vecchio, interverrà un giovanissimo appassionato di cinema.

Sarà l'unione tra due generazioni apparentemente antitetiche e separate da culture ed interessi differenti, se non proprio antitetici, a far sì che il progetto ambizioso e spericolato possa trovare una sua vita di realizzazione.

 

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The Return of the Projectionist (2024): scena

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The Return of the Projectionist (2024): scena

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The Return of the Projectionist (2024): scena

Il regista azerbaigiano OrkhanAghazadeh realizza un documentario prezioso anche solo per il fatto di trasportarci in luoghi magici che paiono incontaminato dal progresso smanioso e superficiale che appiattisce ogni bellezza e possibilità di contemplazione. La storia, che sulla carta potrebbe richiamare l'arcinota vicenda di NuovoCinema Paradiso, in realtà è qui condotta e raccontata con la schiettezza del vero documentario, senza lasciare spazio a trucchi emotivi e lasciando spazio allo spettatore per trovare la giusta connessione con luoghi e vicissitudini.

Aghazadeh cattura l'autenticità di quei luoghi magici e non cade in trappole emotive facili, puntando al cuore ma anche alla veridicità di un racconto che emoziona con onestà e schiettezza.

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