Regia di Emiliano Serra vedi scheda film
42TFF: CONCORSO
In Argentina, nel 1978, il compassato Eduardo Ulrich lavora come corrispondente a favore di gruppi editoriali connessi o vicini a regimi dittatoriali latinoamericani che ne commissionano i comunicati ufficiali, edulcorando i fatti che li riguardano. Durante il suo soggiorno in loco, il governo argentino gli affida il compito di spiare un medico brasiliano e la consorte, che si trovano in quelle zone da esiliati.
Ma i consuntivi che l'uomo prepara si rivelano inefficaci a produrre i risultati sperati, e a venire a capo delle prove necessarie al regime che rivelino i segreti che si suppongono alla portata dell'individuo spiato.
Pertanto i servizi segreti, costretti ad intervenire, finiscono per passare ai fatti col sequestro del sospettato, dando incarico al per loro inetto reporter di scrivere una relazione dettagliata che possa spiegare e rendere compatibile agli occhi del popolo la scomparsa dell'individuo.
Sarà pertanto il momento per Ulrich dei sensi di colpa, che si uniscono al disagio di un fallimento professionale quanto umano.
Nato professionalmente come montatore e passato alla regia nel 2019 con il film Cartero, Emiliano Serra rappresenta in 75 minuti di racconto combinata tra dialoghi e commento narrante, lo strazio umano di un doppio fallimento, professionale e di coscienza, che finisce per rendere invivibile l'esistenza di un uomo succube e per questo mediocre, di fatto codardo e senza carattere.
Ma forse soprattutto umano nel fallimento che lo rende un caro espiatorio di un regime ingiusto ed iniquo che si serve di individui del suo calibro ad uso e consumo dei propri biechi interessi.
Alienante e frustrante, il film riesce a delineare, attraverso le fasi cruciali di un progressivo fallimento di una missione forse già persa in partenza, le responsabilità di fondo di un certo giornalismo di regime, incapace di documentare libero da pregiudizi e forzature, snaturando l'essenza stessa della sua funzione informativa.
Un ruolo che diviene evidente soprattutto dinanzi a regimi ove latita ogni libertà di pensiero ed espressione, ma che imperversa e serpeggia in modo ancor più subdolo e meno evidente, nei sistemi ove queste libertà sono considerate un diritto inalienabile assodato.
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