Regia di Giovanni Massa vedi scheda film
Opera prima del regista, passata solo in qualche festival e sulla pay-tv italiana che ha collaborato alla sua realizzazione, ove si racconta di un gruppo di famiglia in relazione con altri personaggi. Il maggior pregio di questo film, visto ieri al cinema De Seta nel formato originale in 35 mm (grazie a una copia personale messa a disposizione dall’autore, presente in sala), è la rappresentazione dell’eterogeneo impasto culturale sorto spontaneamente dalla compresenza di elementi italiani ed ebrei – soprattutto – ma anche arabi e turchi, in un Egitto multietnico all’alba della Guerra dei sei giorni (la didascalia iniziale consente un rapido ma necessario inquadramento storico-geografico).
Attraverso sconnessioni narrative capaci di creare suggestioni sul trascorrere del tempo, lo spettatore, pur disorientato dai continui rimandi tra prima e dopo (spesso il film vive di momenti isolati), è dunque testimone dei cambiamenti nella vita dei personaggi, le cui decisioni sono a volte evidenti, altre sottintese.
Le scene a tavola rendono bene il clima di pacifica convivenza tra persone di razza, cultura e religione diverse, in cui ci si confronta con l’altro senza perdere la propria identità, che non dipende più solo dalle proprie origini ormai lontane ma tiene anche conto dell’essere venuti a contatto con una realtà di fatto cosmopolita.
Nel cast spicca la presenza del compianto Franco Scaldati al limite del surreale, che si esprime in forma gnomica sull’umanità che abita il mondo.
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