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Hayao Miyazaki e l'Airone

Regia di Kaku Arakawa vedi scheda film

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La recensione su Hayao Miyazaki e l'Airone

di tobanis
7 stelle

Documentario imprescindibile e obbligatorio per una migliore comprensione dell'ultima opera del Maestro.

In questo lungo e bel documentario viene descritta la creazione, durata sette anni, dell’ultimo film di Miyazaki, Il ragazzo e l’airone. Si vede così la routine del Maestro, o del Genio che dir si voglia, che con le sue matite, ogni giorno, alla sua mini scrivania, disegna story board, salvo talvolta buttare tutto il lavoro della giornata nel cestino (!!!!!....) perché non soddisfatto. Ecco, quel cestino, quel pozzo di meraviglie, che io dico, ma no dai, ci sarà qualcuno che raccoglie i disegni “venuti male” e li metterà da parte…o veramente va tutto nel riciclo carta? E sapendolo, è possibile avere un cestino a caso, di un giorno a caso? Così per dire….Come se Leonardo buttasse e stracciasse alcuni disegni “non granchè”….Comunque sia, la routine del Maestro è in definitiva lavoro e fumare, fumare e lavorare, perché fa impressione vedere che in Giappone puoi fumare dove e quando ti pare, o almeno, nel film fumano come turchi. Altro nella sua vita pare non esserci: non lo si vede mai, se non sbaglio, al Pc, o alla tv, o su Internet, forse non ha neanche un cellulare. Oltre a ciò, nel documentario ci sono i lutti. Via via, le persone vicine al Maestro muoiono, durante il documentario, e per lui è ogni volta una mazzata, e la catarsi lo porta a trasferire il tutto nel lavoro. Si spiega così molto meglio (ma molto) l’ultimo film (che era anche un po’ criptico), film che è letteralmente intriso di autobiografia, si scopre, dato che il protagonista è Miyazaki; l’airone è Suzuki, l’amministratore e produttore dello studio Ghibli, la formidabile pescatrice era una collaboratrice di Miyazaki; il vecchio alla fine del film altro non è che il regista Takahata, morto nel 2018, amico da sempre e mito di Miyazaki (non ricambiato o almeno, non esplicitamente, e su questo Miyazaki ci sta malissimo). Il documentario è bello bello e dentro c’è tanto altro. Si arriva alla fine, quando lo Studio incrocia le dita, sperando che il film abbia successo (avrà un enorme successo, vincerà pure l’Oscar per il migliore cartone animato). Per i fan, direi che più che consigliato è una visione obbligatoria, ritrovabile su Netflix. Per me, 7+.

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