Regia di Bill Fishman vedi scheda film
42TFF: FUORI CONCORSO
La star hollywoodiana di prima grandezza Marlon Brando, trascorse un quinquennio di vita stringendo un forte legame di affari ed interessi con un architetto sognatore e dalle geniali intuizioni chiamato Bernie Judge.
Le idee anticonformiste e ispirate a comportamenti sostenibili, oggi all'ordine del giorno anche a seguito dei micidiali effetti visibili del cambiamento climatico in atto, parevano, tra fine anni '60 e la prima metà dei '70, come concezioni all'avanguardia, originali e sin bislacche, considerate una inutile opposizione ad una società fieramente indirizzata a raggiungere ad ogni costo obiettivi commerciali anche a costo di sacrifici ambientali che parevano tutt'altro che fatali per la sopravvivenza della specie sul pianeta.
La costruzione di un paradiso privato ecologicamente sostenibile nell'arcipelago attorno a Tahiti, fa da sfondo al rapporto di collaborazione dapprima, e poi di amicizia e stima che si crea tra l'architetto illuminato ed il grande attore.
Il film di Bill Fishman cattura quei momenti e li immortala nella sua storia, consapevole di sapere di aver trovato un interprete perfetto come si rivela Billy Zane, davvero strabiliante nel trasformarsi in un Brando più vero del vero.
Ci sono momenti di ricostruzione dei set di film famosi come Il padrino o Ultimo tango in cui il Brando di Zane si ha difficoltà a discernerlo da quello reale. Per il resto il film è una vera stupidaggine, esile, incapace di prendere per quello che realmente vuol raccontare.
E, a parte Zane, il cast si rivela completamente inadeguato (non dico sperare in una star come Matt Damon, ma certo scegliere un attore un po' più efficace del Jon Heder dai tratti fantozziani qui coinvolto, avrebbe certamente giocato ad un film che non riesce, nonostante la prova di Zane, mai e poi mai a decollare.
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