Regia di Charles Stone III vedi scheda film
Se hai visto un dramma su droga & crimine, in teoria, li hai visti tutti. Le innovazioni e le destrutturazioni di un piano narrativo, che è poco più che un sottogenere, sono sporadiche e hanno bisogno di registi di grandissimo talento. Charles Stone III è al debutto e ci tiene a far sapere allo spettatore che conosce bene film come Blow o Traffic e da questi titoli ad andare a ritroso nella filmografia attinente al tema. Voce narrante-flashback del protagonista, Ace, che ricorda quello che in dodici mesi è cambiato nelle strade della Harlem del 1986; macchina da presa incollata alle facce dei personaggi; ascesa e caduta del protagonista (da commesso di una tintoria a ricco e pacchiano spacciatore da scommesse a cinquemila dollari); amicizie e inimicizie; soldi facili e sporchi. La storia di Ace e dei suoi compari è vera solo dentro fotogrammi impersonali e nelle battute di un copione fiacco e ordinario. Anche i critici americani che hanno meno apprezzato il film (le reazioni statunitensi sono state da pollice medio) hanno sottolineato la forza delle interpretazioni degli attori, osservate in una surriscaldata e vuota sala italiana, le performance degli interpreti sembrano (dipenderà dal doppiaggio?) pietose e prive di carisma o di quell’anonimato che funziona come essenza di un falso cinema della realtà.
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