Regia di Victor Erice vedi scheda film
Straordinaria riflessione sui valori figurativi della luce, limpida meditazione sulla spazialità della composizione estetica e pacata contemplazione della bellezza inafferrabile, "Il sole della mela cotogna" è un film apparentemente semplice e disadorno, la cui sobrietà dispiega tuttavia una serie di aspetti e suggestioni letteralmente innumerabili: la delicatissima relazione tra l'artista e la realtà, la creazione come certosina fatica quotidiana, la continuità tra l'atto manuale e la rielaborazione visiva, la tensione tra la simmetria razionale e l'irregolarità naturale, il rispetto del lavoro altrui, l'autenticità dell'amicizia, la capacità di tollerare la frustrazione, la crudele indifferenza del tempo che passa e mille altre questioni di fondamentale importanza. Victor Erice spoglia il linguaggio filmico da ogni superfetazione spettacolare e, soppesando ogni inquadratura, dà vita ad un affresco di commovente esattezza in cui gli uomini e le cose trovano una collocazione ideale. Mentre il cinema, sornione, registra con disarmante naturalezza ciò che la pittura si sforza di catturare invano: la raggiante transitorietà del sole sulle foglie del melo cotogno. Un film di sommessa, prodigiosa ubertà.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta