Regia di Louis Leterrier, Corey Yuen vedi scheda film
Luc Besson è da preferire come regista che come produttore. I film che produce tradiscono una debolezza da supporter invasato per i surrogati del cinema made in Hong Kong, una deferenza ardita per i fumetti e una testerone-dipendenza alla Jerry Bruckheimer in salsa francese. La sceneggiatura di The Transporter (diretto da Corey Yuen, coreografo, tra l’altro, delle sequenze di arti marziali di Arma letale 4 e di Romeo deve morire), scritta dallo stesso Besson insieme a Robert Mark Kamen non occupa più di una pagina: Frank, ex agente delle forze speciali, è un infallibile ed esperto autista di carichi delicati e illegali. Nell’ultimo trasporto trasgredisce le tre regole d’acciaio che si è dato: il pacco da consegnare è una bella donna e anche per colpa della fanciulla scoppia una vera e propria guerra che mette a soqquadro la costa francese del Mediterraneo. La storia non sta in piedi, ma in questo tipo di film si potrebbe anche sorvolare, le sequenze d’azione (tranne quella sull’olio lubrificante) sono coreografate e girate male e montate peggio, il protagonista (Jason Statham) è un ottimo caratterista, ma promosso al ruolo principale autocertifica difetti innegabili e palesi. Tra gli altri limiti, sembra il fratello più brutto di Bruce Willis.
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