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Karate Kid: Legends

Regia di Jonathan Entwistle vedi scheda film

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La recensione su Karate Kid: Legends

di Marco Poggi
6 stelle

Jackie Chan e Ralph Macchio uniscono le forze per allenare un nuovo allievo, Ben Wong, che si ritrova a New York insieme alla madre, una dottoressa, per poi ritrovarsi tutti uniti, in un torneo di arti marziali. Il canovaccio si ripete, c'è pure la storia d'amore con la figlia di un pizzaiolo, interpretato da Joshua Jackson.

 Jackie Chan (ovvero il maestro Han, introdotto in "KARATE KID LA LEGGENDA CONTINUA") e Ralph Macchio (ovvero l'ex-Karate Kid degli anni'80, Daniel LaRusso, creciuto e anche lui, ormai, diventato maestro di arti marziali), uniscono le forze per allenare un nuovo allievo, il Li Fong del giovane Ben Wong, che si ritrova a New York insieme alla madre (interpretata da Ming-Na Wen, nota per essere stata la guerriera Chun Li di "SREET FIGHTER SFIDA FINALE", del 1994, e aver fatto la spia Melinda May nella serie TV "AGENTS OF SHIELD", accanto a Clark Gregg), una dottoressa, per poi ritrovarsi tutti uniti, in un torneo di arti marziali. Il canovaccio si ripete, c'è pure la storia d'amore con la figlia (una Sadie Stanley, carina e simpatica) di un pizzaiolo (un redivivo Joshua Jackson, che ha pure un'interessante sequenza di scene inziali, dove è coinvolto il giovane Li Fong, che diventa per lui un maestro e un allenatore per un incontro di boxe, il cui premio servirebbe per pagare uno strozzino, che vuole comperare la pizzeria) e si collega il maestro Han di Chan con il sensei Miyagi, del mai dimenticato Pat Morita, facendoli diventare vecchi amici e collegati (la filosofia dei due rami del bonsai, disegnato nella fascia che si metteva in testa Daniel, che consegna a Li). Non manca la tragedia del protagonista (ha perso il fratello, durante una rissa dopo un torneo, una cosa che torna in più momenti della pellicola), che combatte in veloci scontri, che si svolgono non in palestre, ma fuori, manco si stesse assistendo a un altro "STREET FIGHTER". Difettoso (il film, che supera a stento i novanta minuti, ha una prima parte molto più accurata della seconda, quando entrano in scena Chan e Macchio, che allenano Lì mesconado il suo Kung Fu, col Karate di Miyagi), ma si ritorna ragazzi, perché c'è l'impressione di vedere un film degli anni'80, destinato ai ragazzini e a quelli che lo erano in quella decade. Inserito anche dopo "COBRA KAI", perché il film si svolge alcuni anni dopo la fine della serie TV streaming, collegata a Ralph Macchio e al suo rivale, William Zapka/Johnny Lawrence del primo film. La differenza con la pellicola originale, del 1984, sono i cattivi, alquanto secondari (non rappresentano bene la scuola di karate addestrata alla violenza, perché non c'è un mister Kreese che fa i discorsi dark ai suoi allievi e li allena in maniera militaresca), lasciando un invecchiato Jackie Chan e un sempre giovanile Ralph Macchio solo nell'ultima parte (un po' come se fossero Tobey Maguire e Andrew Garfield, usati nell'ultima parte di "SPIDER-MAN NO WAY HOME", quando fanno gli angioletti-paggetti a Tom Holland, che ha appena perso la zia - ebbene sì, essendo questo un film  prodotto dalla Sony, si cita Peter Parker, quindi Spider-man -), quella più affrettata e meno dettagliata. Peccato, Ben Fong è un degno erede del Ralph Macchio degli anni'80 e cancella il passo falso del Jaden Smith, di "KARATE KID LA LEGGENDA CONTINUA", del 2010. Ripeto è divertente, ma è un film che sembrano due e la seconda parte andava più allugata, perché è meno convincente della prima, dove è Ben Fong che addestra Joshua Jackson, non viceversa. Inoltre, mescolare il kung fu cinese col karate giapponese suona strano, visto che già era bizzarro far addestrare Jaden Smith al kung fu, di Jaclkie Chan, nel 2010, anziché mettergli a disposizione un sensei diverso di karate. Eppure, ci si diverte, il mio essere ex-teenager degli anni'80 emerge tutto, grazie al film che non ha scene noiose. Sufficiente.     

 

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