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Carta vetrata

Regia di Arduino Sacco vedi scheda film

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La recensione su Carta vetrata

di mm40
2 stelle

Ale è una ventenne carina e vivace che un giorno si sveglia con un solo pensiero: avere un figlio. Pur di concretizzare il suo chiodo fisso, la ragazza comincia a frequentare gli uomini più improbabili.


La confezione è piuttosto misera, in odore di televisivo; tra i protagonisti spicca soltanto il nome di Gabriele Cirilli, in un ruolo peraltro laterale, che giungerà alla celebrità nazionale di lì a poco grazie alla trasmissione comica Zelig. La protagonista, attorno alla quale viene costruita l'intera pellicola, è Alexandra Filotei: sicuramente volonterosa, ce la mette tutta nell'interpretare una parte scritta malino e frettolosamente, ma nel complesso incapace di reggere la struttura dell'intera opera sulle sue spalle. Il punto su cui focalizzarsi è però il credito dietro la macchina da presa: Arduino Sacco, già a lungo regista hard e di lavorucci erotici tra fine anni Settanta e primi Ottanta; per slegare questo Carta vetrata dal suo passato nel cinema a luci rosse, il Nostro sceglie lo pseudonimo di Gabriele Fontana. Si tratta della sua ultima regia, dopodiché passerà in pianta stabile all'editoria; IMDB lo segnala qui anche come sceneggiatore (nella versione reperibile su YouTube ad agosto 2024 non compaiono crediti di scrittura né sui titoli di testa, né su quelli di coda) in compagnia di Alberto Bognanni e Domenico Mimmo Strati, vale a dire i due protagonisti maschili del lavoro. E c'è anche un contributo ai dialoghi da parte di Alexandra Filotei: possibilissimo che il copione si sia sviluppato anche durante le riprese. Difficile trovare qualcosa di apprezzabile nel complesso di questo film; forse si può salvare il tentativo di raccontare in qualche modo la sua contemporaneità, anche se gli argomenti, i dialoghi, le ambientazioni e i caratteri dei personaggi appaiono in buona sostanza grossolani. 2,5/10.

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