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Lost in La Mancha

Regia di Keith Fulton, Louis Pepe vedi scheda film

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La recensione su Lost in La Mancha

di Daskabinett
8 stelle

Se siete tra quelli che dopo aver visto un film non rinunciate a guardarvi anche il making of, se siete degli appassionati attratti dal cinema nel cinema, se il vostro sogno è lavorare come segretarie di produzione o aiuto registi o costumiste o attrezzisti, troverete questo documentario molto interessante. Il tentativo da parte di Capitan Chaos (pare sia il soprannome di Terry Gilliam) di realizzare un film sul Don Chisciotte e tutte le difficoltà che glielo hanno impedito. Almeno per ora. Montato cosi bene dai due autori da renderlo un piccolo avvincente film dove non si può non simpatizzare con i protagonisti e rimanere con la bocca amara e la nostalgia di quello che avrebbe potuto essere un capolavoro.

Sulla trama

Nel 1991 Terry Gilliam propone il film “a Hollywood” - “Tu sei matto”, è la risposta. Come se lui non lo sapesse già e non se ne vantasse con gli amici. Il fatto è che il regista non gode di ottima reputazione dopo Il Barone di Munchausen, nonostante aver fatto le nozze coi fichi con La leggenda del Re Pescatore, Brazil, L’esercito delle 12 scimmie e Paura e delirio a Las Vegas. Allora Gilliam vola in Europa dove chiede 60 milioni di dollari e spiccioli. “Te ne diamo 40”, è la risposta. Si mette con entusiasmo a snervare i suoi collaboratori: l’attrezzista presenta con orgoglio la marionetta grandezza-uomo; Gilliam “uhm”.. (la fa muovere) .. ”uhm.. non va bene, Johnny Depp deve rimanere incastrato con un braccio al suo interno. Puoi rifarmela più sottile?” – L’attrezzista sorride nervoso: “Più sottile? Bisognerebbe rifare il calco!” – Gilliam” Si, lo so”. L’attrezzista non sorride più. Durante questa fase di pre-produzione, i finanziatori parlando del più e del meno e prima di tornarsene in hotel una sera gli fanno: “.. Ah Terry, quei 40 milioni, sono diventati 32. Buon lavoro e buonanotte”. Gilliam accoglie la notizia con una risatina isterica ed esprime il commento più pessimista che appartenga al suo vocabolario: “Interessante..”. A causa del budget ristretto, gli attori parteciperanno per puro amore del cinema e quindi nei ritagli di tempo e tra un set e l’altro (un po’ come fecero nei film di Cassavetes gli amici Peter Falk, Ben Gazzara, Seymour Cassel e la moglie Gena Rowlands). Non facile dirigere un film con attori/ set/ costumi sparsi per il Vecchio Continente, i bombardieri della NATO che sorvolano la location, inondazioni che si portano via le macchine da presa e per finire i problemi di salute di Don Chisciotte…

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