Regia di Lionel Delplanque vedi scheda film
Horror francese in compagnia dei lupi, con un’interessante moltiplicazione del “referente”. La fiaba di Cappuccetto Rosso è non soltanto la pièce che cinque attori giovani e belli sono chiamati a rappresentare nel maniero di un nobile e del di lui catatonico nipote, ma anche la chiave di lettura del massacro al quale sono tutti destinati. Nulla di nuovo nel film di Lionel Delplanque, che anzi torna sui luoghi del delitto di un filone, lo slasher, che si vuole a tutti i costi metalinguistico nonché sottilmente giocato sull’affinità tra Eros e Thanatos. Il lavoro sui corpi, pur tendendo al patinato, è abbastanza feroce e morbosetto, ma non è un caso che l’unica presenza veramente disturbante sia quella di Denis Lavant (Stephan), autentico e funambolico freak, splendido contrasto alle facce da copertina di Clotilde Courau di Savoia e compagnia bella. La notevole sequenza dell’omicidio tra i vapori del bagno è un dichiarato omaggio a Dario Argento.
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