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11 Settembre 2001 - Inganno globale

Regia di Massimo Mazzucco vedi scheda film

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La recensione su 11 Settembre 2001 - Inganno globale

di lamettrie
9 stelle

Rigoroso. Ineccepibile.

Capace di smontare la montagna di fake news più rilevanti, in merito al fenomeno storico più decisivo di questo secolo, almeno sino ad oggi: le fake news diffuse dallo Stato americano, nella sua versione ufficiale proposta da ministeri e tribunali, e dai giornali, dalle radio e dalle televisioni che sono asservite al potere politico americano- il quale a sua volta è in gran parte asservito al potere economico americano, quello in senso lato capitalista e occidentale.

Mazzucco qui utilizza nel modo più serio il metodo scientifico, e infatti non inventa nulla: riprende

materiali seri già ampiamente circolanti. Non indica poi soluzioni, ma solo problemi: contraddizioni, anche gravi, o tesi insostenibili che vengono fatte passare per le più credibili.

Al fine di fornire l’opinione pubblica dei migliori strumenti di interpretazione della realtà, nel rispetto tanto della verità (quanto meno nel non sostenere ciò che oggettivamene è insostenibile, a meno di apparire ignoranti o in malafede), quanto del bisogno dell’opinione pubblica di conoscere i fatti più significativi per la felicità pubblica, secondo una gerarchia il più possibile rigorosa e improntata al rispetto di giustizia e diritti umani.

Lo fa nel più puro spirito illuministico, e soprattutto nel miglior rispetto della deontologia giornalistica, così abitualmente calpestata – a grave svantaggio dell’opinione pubblica italiana.

Attraverso centinaia di fatti dimostrati, la versione ufficiale viene smontata, con opera di serio debunking e fact-checking, come va di moda dire oggi.

Tale versione ufficiale sostiene che gli Usa hanno subito, l’11 settembre, un attacco che hanno contrastato in ogni modo.

Ma la falsità, così importante, di tale versione, apparirà nei manuali di storia di tutto il mondo tra qualche anno: ma quando? Tra 5 anni? 10? 50? 100?...

Che gli Usa abbiano fatto di tutto per agevolare tale opera, che comunque fu creata effettivamente da Al Qaeda (ma, in modo empiricamente incontestabile, con il fattivo completamento di elementi esterni ad Al Qaeda, che da sola mai avrebbe potuto compiere svariate di quelle imprese che lì vennero compiute; quindi ciò rimanda inevitabilmente, nella fattispecie, a un attivo impegno nascosto degli Usa, in quanto elementi esterni ad Al Qaeda), appare chiaro a un bambino. Per esempio anche il governo democristiano nel ’78 lasciò fare le Brigate Rosse per liberarsi di Moro, e sfruttare la situazione.  

Ugualmente chiaro appare il fatto che, se avessero voluto, gli Usa avrebbero potuto benissimo neutralizzare tale – grave e reale – minaccia quando volevano, e ben in anticipo sulla sua realizzazione, senza il minimo danno.

Perché questi, apparenti, falla ed autolesionismo? Per avere il pretesto per intervenire in Medio Oriente nel modo migliore: cioè da aggrediti che hanno tutto il diritto di difendersi.

A luglio 2001 l’America già minacciava i talebani, allora al governo in Afghanistan, che in autunno si sarebbero pentiti, se non avessero fatto passare i gasdotti della multinazionale Unocal. Ma i talebani, minacciati, non obbedirono.

Quindi due mesi dopo l’11 settembre, a ottobre, gli americani iniziarono i primi bombardamenti in Afghanistan: i primi di una guerra durata 21 anni e notoriamente persa dagli americani medesimi.

Che però, prima di perderla, hanno ammazzato centinaia di migliaia di afghani. Senza contare il numero ancor maggiore di iracheni assassinati dal 2003, in modo conseguente a ciò ma ugualmente senza alcun motivo lecito – e peraltro con notorie e gravissime menzogne, come la falsità dell’uso di armi di distruzione di massa -, in totale spregio delle convenzioni internazionali che regolano la possibilità di usare violenza tra stati.

Sarebbe poi così strano questo metodo americano? No. Basti pensare, per il casus belli legato a menzogne costruite ad arte, al fine di creare pretesti per attaccare: all’incidente del Tonchino in Vietnam nel ’64; e, senza scomodare Pearl Harbour, soprattutto l’affondamento del Maine, nel 1899. Gli americani lì hanno ucciso 300 circa dei loro soldati, al solo fine poi di accusare falsamente gli spagnoli, e quindi di poter attaccarli: portando così via loro Cuba, Filippine e molto altro...300 connazionali sacrificati sul Maine, 3000 alle Torri gemelle: fatte le proporzioni, e a distanza di oltre un secolo, un senso ce l’ha, da parte di chi l’avrebbe (?) pianificato.

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