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Crazy Six

Regia di Albert Pyun vedi scheda film

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Ted_Bundy1979

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La recensione su Crazy Six

di Ted_Bundy1979
4 stelle

Il più curato film diretto dal prolificissimo Pyun in quel biennio dopo la consacrazione di "autore" da b-movie di culto con "Pistole sporche", molto più di "Blast" con Rutger Hauer, anche per un budget di poco migliore, e un cast interessantissimo per ogni esperto di b-movie.

Di poco migliore come detto, perché al netto di una fotografia molto curata e finalmente restituita alla possibilità di essere pienamente apprezzata, dopo la recente edizione in HD dal BD, le scenografi fanno pure miracoli soprattutto negli interni, rispetto al loro poverismo intrinseco, vuoi pure per la ambientazione slovacca, che certo non aiuta in tal senso.

Le inquadrature sono quasi tutte molto strette e con pochissimi spazi ampi o esterni, tranne una sequenza con Crazy SIX/Billie interpretato da un Rob Lowe allora in caduta libera, che cammina assieme alla supertopa Milicevic e alla di lei figlia, per una piazza e delle strade centrali di una primaverile Bratislava, piene di vita e turismo.

Cozzando non poco con la ricercata ambientazione di luoghi decadenti e costruzioni fatiscenti, quasi da postatomico, inerenti alla narrazione introduttiva della situazione fantastorica di Crimeland in cui è ambientato.

Molto bella e utilizzata praticamente come tappeto musicale e sonoro ininterrotto, la colonna sonora del fido Tony Riparetti, che eleva il film ad un livello superiore, di cui solo ella sinceramente, fa parte e può ambire.

Sono presenti anche diverse canzoni riarrangiate in varie versioni e durate, cantate dal vivo nel night centrale come luogo di convergenza per tutti i personaggi, dalla supertopa Ivana Milicevic, doppiata ovviamente da una brava cantante professionista.

Dicevo del cast con un attore di calibro teatrale e film americani anche importanti come Norbert Weisser fedelissimo di Pyun, Thom Matthews direttamente ancora dal decennio precedente e dal film di culto di cui fu protagonista, ma poi Ice- T sottoutilizzato e puramente di complemento come cattivo dopo ''Pistole sporche", un Mario Van Peebles abbonato ai tantissimi b-movie direttamente per il video, supercattivo e affettato trafficante di droga dal ridicolmente reso accento francese, ma soprattutto che comprende incredibilmente e in un ruolo ancora più incredibile(un detective americano della polizia, con tanto di cappello texano, di nome Dakota e operante, tollerato e richiesto come se nulla fosse, in un Paese dell'est), persino un Burt Reynolds ancora in buona forma fisica, proprio appena prima di essere candidato a Oscar e Golden Globes, per "Boogie Nights- L'Altra Hollywood" di Paul Thomas Anderson.

 Nettamente inferiori e più povere,  le sparatorie rispetto alle coreografiche ed elaboratissime sequenze sparatutto di "Pistole sporche", imperdibile Lowe barbuto con pizzetto curatissimo e però stonato simil-Trash avventuriero-reduce di ogni cosa ed esperienza- drogato-barbone di certi film italiani del decennio precedente.

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