Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Teodicea cristiana (il bene segue vie imperscrutabili per cui può assumere forme che, dal limitato punto di vista umano, possono apparire avverse, maligne, inique) + misoginia (isteria, o comportamento uterino) + familismo (il bravo padre di famiglia redento e il cattivo ragazzo con esperienza da spacciatore) + nazionalismo (gli USA sono il meglio che c’è). Alcune scene mi hanno dato l'impressione che Clint Eastwood, come la maggioranza degli uomini, al di là del genere, non hanno idee chiare sull'amore: lo confondono con l'intesa sessuale. Una battuta del film recita: anche se imperfetta, è la migliore giustizia che abbiamo. Una frase alquanto sgangherata dal punto di vista logico, ma tanto chi vuoi che se ne accorga? Solo chi si è assunto l’impegno morale di essere quanto più rigoroso sul piano razionale. Tra l’altro, quello statunitense dovrebbe essere un sistema giudiziario improntato sulla condanna oltre ogni ragionevole dubbio; principio mai espresso nel film, per non incrinare l’effetto e il giudizio critico della soluzione finale.
È cinema teoretico e politicizzato, più che un'opera estetica, figurativa, con funzione pedagogica civica. Il sistema viene giustificato anche nei suoi difetti. La narrazione è del tipo mosso dalla domanda: cosa accadrebbe se…? La messinscena vorrebbe mimare la realtà ma risulta un tipo di realismo alla nordamericana con tanti piccoli dialoghi e scenette puramente accessorie, non necessarie, intese a produrre una sensazione di realtà (procedimento assai inflazionato nel cinema made in USA). In effetti, si tratta di pura finzione cucinata con un indirizzo morale ben preciso (morale della fiaba), perciò costellato di coincidenze e nessi causali richiedenti una buona dose di sospensione dell’incredulità, per esempio, sulla dettagliata dinamica dell’omicidio e sul comportamento omissivo e approssimativo dell’omicida, se è vero che, da bravo ragazzo, non fosse in stato di ebbrezza. Cos’è in questione: l’opera estetica o il discorso sociologico sotteso?
Immagino che lavorare in un film di Eastwood per tanti attori è un fiore all'occhiello nella carriera, oltre che un buon cachet, per cui firmano a occhi chiusi. Purtroppo, siamo in tempi amorali (contesto: capitalismo, o realismo spregiudicato) in cui a parole tutti gli artisti, specialmente quelli con contratti a 6 cifre, fingono onestà e umanesimo, ma nei fatti danno alle ragioni venali la priorità nella scala dei principi morali. Si vede che la parte tecnica è al di sopra degli standard, ma 8 mi sembra un voto esagerato. Non capisco perché i film di Eastwood suscitino tanta benevolenza a priori. A me sembrano sempre un po' forzati, artificiosi nella sequenza delle azioni e nella messinscena, non particolarmente originali all’interno della cinematografia USA, e non privi di difetti. Sicuri che racconti gli USA con occhio fedele alla realtà dei fatti, senza moralismi né ideologie?
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