Espandi menu
cerca
Madcaps. Il fronte della violenza

Regia di Bruce Kessler vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Ted_Bundy1979

Ted_Bundy1979

Iscritto dal 25 dicembre 2023 Vai al suo profilo
  • Seguaci 2
  • Post -
  • Recensioni 115
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Madcaps. Il fronte della violenza

di Ted_Bundy1979
6 stelle

Diretto da Bruce Kessler recentemente scomparso ad una bella veneranda età, e la cui vita era già più cinema di qualsiasi film(fu anche l'ultima persona a parlare con James Dean e Rolf Wütherich, 60 miglia prima del leggendario e tragico incidente a Cholame, il 30/9/1955. Più di così), interpretato come dallo specialista nel genere- e allora marito di Samantha Eggar-, Tom Stern, capo banda reduce come in "Clay Pigeon'' dal Vietnam e appena scarcerato di prigione a riprendersi il suo ruolo; con nella parte dello sceriffo come nel quasi coevo leggendario "Violence"(Born Losers)di T.C.Frank[Tom Laughlin], un altrettanto leggendario regista quale Jack Starrett.

E altri volti iconici come dicono oggi della TV tra "Star Trek'' e altri, e il cinema degli anni sessanta, come Arlene Martel, Stephen Oliver, Ted Markland.

E d'altronde è con titoli come questo, che è certamente tra i migliori film del filone sulle bande di motociclisti teppisti(appoggiandosi poi alla vera famosissima banda dei Madcaps di Bakersfield, California, realizzati in quel periodo da Joe Solomon per la prolificissima AIP- American International Pictures, che si è anche incominciato a calcare la mano nella rappresentazione della violenza nel cinema americano- la scena della rottura della gamba sul cordolo di cemento con il tacco dello stivale di Stern, al nuovo capo della banda e rivale/aggressore "Big George"/Jay York), e di una certa crudezza di linguaggio e situazioni.

Senza staccare la ripresa prima, basti vedere la sequenza a letto del protagonista con le due lesbiche, per un ottimo verismo quasi documentaristico e della vita sadomasochistica quotidiana(d'altronde Kessler la consacrazione dell'esistenza al rischio della morte e alla velocità, la aveva conosciuta bene), di chi aveva scelto questo tipo di esistenza contro la legge e l'autorità costituita, e un finale veloce e tragico, che non fa sconti a nessuna retorica, oltre che in linea con quella grande, irripetibile stagione dei b-movies americani.

Apparizione di uno stunt e controfigura di Steve McQueen, tra i più grandi motociclisti di tutti, Bud Ekins, come Scrambler.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati