Regia di Paolo Genovese vedi scheda film
Follemente (2025): locandina
AL CINEMA
Il festival del neurone e della sinapsi tendenziosa e polemica si celebra, nuovamente - è proprio il caso di aggiungerlo - col ritorno in regia di Paolo Genovese che da anni tentava, senza esito, né artistico né commerciale, di rifare il colpaccio ordito al botteghino dal fenomeno intitolato "Perfetti sconosciuti".
Stavolta i numeri tornano favorevoli e forse Genovese ci torna a fare centro, almeno in termini commerciali, registrando la commedia, che appare inevitabile definire "cervellotica", un ottimo riscontro di sala.
Ma se Perfetti sconosciuti utilizzava un'idea in sé assai semplice e lineare, ma rivoluzionaria, o quantomeno mai venuta in mente prima, tanto da finire nel guinness dei primati come sceneggiatura più venduta e trasposta all'estero (esistono decine, anzi ventine di trasposizioni in tutto il mondo a tale riguardo), Follemente invece assimila passivamente una idea nota, e la rielabora per raccontarla con la medesima dinamica in occasione di un primo, appuntamento amoroso tra un sarcastico e piacente uomo divorziato quarantacinquenne (Edoardo Leo) ed una nevrotica e carina trentacinquenne (Pilar Fogliati).
Follemente (2025): Edoardo Leo, Pilar Fogliati
Follemente (2025): Vittoria Puccini, Claudia Pandolfi, Emanuela Fanelli, Marco Giallini, Maurizio Lastrico, Claudio Santamaria, Rocco Papaleo, Maria Chiara Giannetta
Ci troviamo smaccatamente in zona "Inside Out", direte voi.
Tanto quel fortunatissimo cartoon è stato un fenomeno planetario apprezzatissimo, co-produzione miliardaria Disney/Pixar che ha irrobustito entrambe le majors, che scaltramente hanno recentemente duplicato il fenomeno con un seguito anch'esso fortunatissimo.
Quindi perché non raccontarne una storia simile, con un cast in carne ed ossa che coinvolga tutte le star più acclamato e glamour del cinema italico? Scaltro è il Genovese assieme a tutto il suo team. Ma, a vedere bene, più che Inside Out, da cui il film attinge come un vampiro frotte di spettatori divertiti sin all'eccesso rispetto alla effettiva capacità ludica risultante dal film, invero spesso lento, prolisso, ripetitivo, sin noiosetto, è un altro il caposaldo a cui la squadra attinge.
Si tratta di una idea che proviene dalla mente e dall'estro narrativo e rappresentativo di un genio assoluto. Altro che Inside Out!
Follemente (2025): Emanuela Fanelli, Claudia Pandolfi
Follemente (2025): Maria Chiara Giannetta, Vittoria Puccini, Paolo Genovese, Emanuela Fanelli, Claudia Pandolfi
La storia di Follemente scopiazza in modo ben più sfacciato e ruffiano l'idea geniale rappresentata nel lontano 1972 dal genio di Woody Allen nell'esilarante, all'epoca quasi scandaloso, certamente irriverente e geniale (quello si) film intitolato "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso, ma non avete mai osato chiedere".
La fiera dei neuroni consiglieri, litigiosi e dispettoso, invadenti e ironici attinge da questo caposaldo.
Follemente, al solo confronto, è poca cosa in termini di risultato artistico. Certo il film è attraversato da bravi attori, tra cui spicca un Claudio Santamaria dalle doti vocali eccelse (per quanto già note) e una Emanuela Fanelli a tratti irresistibile.
Ma la vicenda si trascina in avanti secondo siparietti stanchi, un po' bolsi, risaputi, che appare incredibile quanto la folla possa apprezzare, ridere a crepapelle, manifestando un entusiasmo spesso davvero fuoriluogo.
Certo ormai il pubblico ha bisogno di certezze, di ripetizioni estenuanti per rassicurarsi, per non doversi impegnare troppo; per rimanere legati a quella tendenza, tutta televisiva, a cui non piace mai osare, ma adagiarsi in formule ampiamente sperimentate che garantiscano facili consensi di massa.
Follemente (2025): Marco Giallini, Claudio Santamaria, Maurizio Lastrico, Rocco Papaleo
Nessuno in sala pare scosso da una vicenda che, in altre circostanze, avrebbe creato disagio almeno nel riuscire a collegare ai due amanti la schiera di neuroni consiglieri.
Perché tutti conoscono Inside Out almeno nella generica dinamica dei fatti narrati nel cartoon.
Tutti o quasi, assistendo a Follemente, si ritrovano dinanzi al meccanismo collaudato del cartoon Disney/Pixar: tutti conoscono, riconoscono ed acciuffano la dinamica senza mettere in discussione nulla o provare sorprese di sorta.
È questa la fortuna del film di Genovese. Al genio di Woody Allen invece probabilmente pochi pensano, ed è un vero peccato, anche per ristabilire un po' la ragione nei confronti di un entusiasmo un po' avventato, che indubbiamente fa bene agli incassi, ma molto meno bene all'arte cinematografica in senso stretto.
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