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Follemente

Regia di Paolo Genovese vedi scheda film

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La recensione su Follemente

di diomede917
6 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: FOLLEMENTE

Dopo le anime sospese nel limbo delle loro secondo opportunità del Primo giorno del mia vita, Paolo Genovese torna al suo tema preferito ossia raccontare lo specchio dei tempi attraverso il rapporto di coppia.

Che siano gli Immaturi compagni di classe, che siano i perfetti sconosciuti che si nascondono dentro la sim di un telefonino fino ai Supereroi che vivono insieme fino all’ultimo secondo di vita.

Con FolleMente il regista ritorna sia al cast corale che alle quattro mura domestiche dove mette in scene le ansie, le paure e le speranze che ci sono dietro ad un primo appuntamento nel 2025 tra due anime ferite e disilluse a caccia di un momento di serenità.

La prima cosa che appare ben in evidenza appena appaino i titoli di testa è la collaborazione con Disney+, giusto per chiudere subito la pratica Inside Out ben evidente dai trailer che hanno accompagnato l’uscita.

Perché il punto di vista che sceglie Paolo Genovese è quello delle quattro vocine che ognuno di noi sente quando il cervello lo tiene ben acceso e non spegnerlo dando più sfogo al cuore e alla pancia piuttosto che alla mente e alle sue relative masturbazioni mentali.

Quello che ho apprezzato di Follemente, oltre la messinscena più pirandelliana che disneyana, è la scelta dei protagonisti Piero e Lara (Edoardo Leo e la sempre più brava Pilar Fogliati).

Invece di scegliere le paturnie di due coetanei, Paolo Genovese sceglie due generazioni molto lontane tra loro sia dal punto di vista anagrafico che dal punto di vista esperienziale ma uniti dalle stesse cicatrici dei vari fallimenti sentimentali e dallo stesso sguardo triste in cerca di quel bacio che possa far tornare il sorriso.

Da una parte abbiamo un cinquantenne prof di filosofia del liceo con ambizioni universitarie messe nel cassetto, separato con bambina che lo chiama durante la cena coi suoi capricci, occhi gonfi, un po’ imbolsito con vestiti stropicciati ma soprattutto sono 6 mesi che non fa sesso (e infatti il film si apre sulla scelta del preservativo).

Dall’altra abbiamo una trentacinquenne che ama il suo lavoro di restauratrice, la sua casa la rappresenta e per questo motivo sceglie questa confort zone per dar un senso alla sua vita affettiva condizionata da un amore tossico con un uomo sposato indeciso.

Nel mezzo abbiamo 4 personalità moltiplicate 2 nella loro testa che rappresentano la razionalità, la trasgressione, il romanticismo e l’istinto primario sessuale.

E non è un caso che l’unico under 50 nel cervello di Piero sia il Romeo di Maurizio Lastrico per evidenziare il suo lato più vivo mentre l’unica cinquantenne nella testa di Lara sia la Femminista Claudia Pandolfi.

Paolo Genovese azzecca alla grande il cast ma soprattutto il team di sceneggiatori che tengono sempre alti i 97 minuti di film con una serie di botte e risposte dette dai vari Giallini, Giannetta, Puccini e Papaleo anche se i due viscerali Fanelli e Santamaria sono i veri migliori in campo.

Ma contemporaneamente il regista è molto intelligente nello spegnere le voci al momento giusto per far parlare gli sguardi dei due protagonisti facendoci capire quanto amore e complicità c’è dietro una semplice aglio, olio e peperoncino in piena notte.

Peccato che non abbia voluto osare un po’ di più lo scontro sentimentale trasformando il film in una commedia più sociologica, ma visto il successo trasversale che sta ottenendo nelle sale forse è meglio così. La cattiveria lasciamocela per il secondo e terzo appuntamento.

Una cosa è certa.

Alla fine di Follemente non ascolteremo più Somebody To Love dei Queen allo stesso modo.

Voto 6,5

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