Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Marco Ferreri affila i suoi artigli e con disarmante leggerezza si scaglia contro la fragile ed ipocrita facciata di una borghesia attenta solamente a rifarsi il trucco. Un Ferreri che ricorda in certi frangenti il Bunuel del periodo messicano seppur senza alcuna allusione alla sfera sessuale.
I protagonisti di questa (tragi)commedia nerissima, sono un vecchietto apparentemente innocuo, Don Anselmo, e il suo gruppo di invalidi armati di carrozzelle a motore. Don Anselmo si sente vivo e felice sono in loro compagnia. Per essere accettato completamente dal gruppo, deve, però, essere come loro o quantomeno sembrare tale. Se non può diventare paralitico, deve allora munirsi anch'egli di un cochecito a motore a tutti i costi; contro ogni pregiudizio... contro ogni ostacolo famigliare e non. Poco alla volta questo suo (non tanto) oscuro oggetto del desiderio si trasforma in una furente ossessione pronta a scagliarsi contro qualsiasi cosa gli si interponga davanti.
La bonarietà va a braccetto con la follia in un vortice mirabolante di caustica ironia. Don Anselmo può finalmente mettere in atto la sua rivoluzione in carrozzella.
Irridente e ferocemente grottesco, Ferreri libera la “sana” follia in una società sottosopra, in cui anche i discriminati si mettono a discriminare.
7,5
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