Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Ma al solito, se non si entra in sintonia col suo modo di fare cinema, si rischia di non comprederne il risultato.
Dopo Epidemic, secondo capitolo di quella trilogia che Lars chiamerà Europa, viene commissionato allo stesso, una riduzione televisiva della tragedia di Euripide, Medea. Ovviamente il regista svilupperà il progetto a modo suo, prendendo spunto da una sceneggiatura del suo ideale mentore Dreyer, con la variante dell’infanticidio tramite impiccagione, cosa che comparirà nel logo dell’opera, creando ripugnanza presso alcuni critici. Dal punto di vista tecnico-visuale, il regista continua la sua sperimentazione coloristica e di ripresa, già presente nei film precedenti e continuerà in quelli futuri di questo periodo (Europa e The Kingdom): virate seppia e sgranature, uso video e macchina in spalla. Ma al solito, se non si entra in sintonia col suo modo di fare cinema, si rischia di non comprederne il risultato. Per finire, altra ossessione stilistica presente anche in questo film è l’acqua, muta testimone delle vicende umane.
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