Regia di Guido Malatesta vedi scheda film
Spedito sul fronte in nord Africa, un giovane tenente italiano ritrova, durante il massacro della battaglia di El Alamein, la fidanzata inglese, infermiera in un ospedale nemico.
El Alamein, uscito anche come Deserto di gloria, è una delle prime regie di Guido Malatesta, fino a quel momento maggiormente noto come sceneggiatore, ruolo che d'altronde neppure in questa occasione abbandona. Insieme a lui firmano il copione Angelo De Giglio, Gabriele Silvestri e Umberto Bruzzese; si tratta in sostanza di un melodramma in campo bellico, cioè di una storia da fotoromanzo impostata sullo scenario di El Alamein, nel 1942 (lui e lei, italiano e inglesina, che si devono lasciare a causa della guerra e proprio durante il conflitto si ritrovano). La Storia c'entra solo in piccola parte, ciò che più preme al copione sono i buoni sentimenti e il filone rosa che fa da spina dorsale della trama; non male il cast, composto essenzialmente da seconde linee, ma di buon livello: Gabriele Tinti, Fausto Tozzi, Livio Lorenzon, Pierre Cressoy, Rossana Rory sono i nomi più celebri. Avventura e azione passano in secondo piano, ma non mancano; meglio, per quanto riguarda la rappresentazione storica, farà nel decennio seguente Giorgio Ferroni con il suo La battaglia di El Alamein (1969). La colonna sonora è opera di Roberto Nicolosi e Nino Rota: ci si dimentichi però dei lavori per Fellini. 3/10.
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