Nel 1947, la famiglia di un ex impiegato pubblico del governo nazionalista è costretta a trasferirsi dalla Cina a Taiwan. Mentre gli adulti faticano enormemente ad adattarsi al nuovo ambiente, Ah-Ha, il più piccolo della famiglia, prospera e raggiunge gradualmente la maturità. Man mano che passano gli anni, il divario generazionale tra genitori e figli diventa sempre più ampio, minacciando di allontanare il giovane dalla sua famiglia e dalle sue tradizioni.
Il rigore formale della regia di Hou Hsiao-hsien è un balsamo per gli occhi e per l'anima. Nonostante sia permeato di espliciti riferimenti autobiografici, A time to live, A time to die non è contaminato da ripiegamenti nostalgici fastidiosi e pedanti, ma sembra davvero ricondurre la propria estetica alla modalità della cronaca, del resoconto umano ed esistenziale,… leggi tutto
Dopo aver guardato The Boys of Fengkuei di Hou Hsiao-Hsien, ho continuato il mio viaggio nel Nuovo Cinema taiwanese con A Time to Live, A Time to Die dello stesso regista. Rispetto al film del 1983 troviamo un Hou più maturo, capace di creare meno confusione e di dare un'identità più precisa all'opera. Anche la fotografia è migliorata, evitando per esempio l'uso… leggi tutto
Mancanti:
- Day & Night (2010)
- La commune (Paris, 1871) (2000)
- A Close Shave (1995)
- Marketa Lazarová (1967)
- Kiga Kaikyô (1965)
[lavori in corso]
Dopo aver guardato The Boys of Fengkuei di Hou Hsiao-Hsien, ho continuato il mio viaggio nel Nuovo Cinema taiwanese con A Time to Live, A Time to Die dello stesso regista. Rispetto al film del 1983 troviamo un Hou più maturo, capace di creare meno confusione e di dare un'identità più precisa all'opera. Anche la fotografia è migliorata, evitando per esempio l'uso…
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Nonostante sia molto trend inebriarsi attorno al cinema asiatico ed orientale in genere, con genuflessioni carpiate e panegirici inneggianti alle sfumature zen ed ai sottosignificati ming delle succitate pellicole,…
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Commenti (1) vedi tutti
Un'autentica poesia figurativa, filtrata da struggenti episodi di vita familiare. Immenso.
commento di Stefano L