Regia di Kurt Wimmer vedi scheda film
Dopo la Terza guerra mondiale, l’umanità vive a Libria, dove, per evitare che gli uomini tornino al male, tutti i sentimenti (positivi e negativi) sono vietati. Per mantenere la popolazione in uno stato di catatonica assenza di emozioni, il governo impone l’assunzione quotidiana di Prozium, una droga de-sentimentalizzante. Di conseguenza, sono illegali anche la musica, l’arte (il film inizia con il rogo della Gioconda rinvenuta nei sotterranei di una casa di resistenti), la lettura, gli animali domestici, ecc. E tutto sorvegliano i Clerics, agenti incaricati di scovare i colpevoli di reati d’emozione. Ma proprio un perfetto cleric (Bale), saltata una dose di Prozium e, entrato in contratto con una donna affiliata alla Resistenza sotterranea (Watson), inizia a provare emozioni e a nutrire dubbi, fino ad aderire alla resistenza facendo da infiltrato nell’apparato repressivo. Il film fila abbastanza, prevedibile e pieno di scopiazzature/citazioni: roghi di libri e megaschermi come in Fahrenheit 451, megalopoli e interni in controluce come in Blade Runner, e soprattutto ammicchi continui alla vulgata dickiana e alle contro-utopie di film come Gattaca o Matrix (dalle arti marziali all’abbigliamento, alla locandina).
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