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I peccatori

Regia di Ryan Coogler vedi scheda film

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La recensione su I peccatori

di alan smithee
7 stelle

locandina

I peccatori (2025): locandina

AL CINEMA

Verso la prima metà degli anni Trenta, in quel profondo Sud degli Stati Uniti ancorato saldamente alla scellerata pratica della schiavitù e della conseguente segregazione razziale, due intraprendenti e scaltri gemelli neri, Elijah e Elias Smoke (interpretati entrambi dall'attore feticcio del regista, ovvero il divo di Creed, "figlio di Apollo", alias il muscolare Michael B. Jordan), fanno ritorno nella loro città natale, arricchiti dopo aver fatto affari loschi con la mafia, intenzionati a far fruttare i propri risparmi, e a riciclare parte delle fortune consolidate.

Lavandosi la coscienza, oltre che ripulendo i propri denari, con l'apertura di un locale dedito alla musica blues, al gioco d'azzardo, al divertimento riservato al popolo nero, per sollevarlo da tanta repressione patita fino a quegli anni da parte del ceto bianco al comando.

Michael B. Jordan

I peccatori (2025): Michael B. Jordan

Michael B. Jordan

I peccatori (2025): Michael B. Jordan

 

Proprio la sera della inaugurazione - mentre i cantanti blues stanno iniziando lo spettacolo, mentre un giovane talentuoso musicista figlio di un predicatore, costretto dalle rigide convenzioni della casa paterna a scegliere tra la musica e la propria famiglia, e privilegiando la prima non senza rimorsi - i due temerari ed arroganti fratelli scoprono che un male ancora più grande e potente di quello con cui hanno fatto affari fino a poco prima, li attende al varco .

Ma con questa forma di cattiveria - che si presenta loro sotto forma di musici bianchi belli di aspetto, accattivanti e di buone maniere, promotori di gradevoli canti irlandesi intonati e coinvolgenti (uno di loro è il bravo ed inquietante Jack O'Connell) - non si può fare affari o scendere a patti.

Infatti se si viene a contatto con loro, quando lo sguardo angelico si trasforma in un ghigno satanico con occhi luciferini di un rosso brillante, la trasformazione è una conseguenza senza ritorno.

Letale, definitiva, eterna. Il male è un vampiro che si nutre di sangue innocente.

locandina

I peccatori (2025): locandina

 

locandina

I peccatori (2025): locandina

Asserragliati per trovare riparo da una invasione demoniaca che non è certo il caso isolato che pareva essere inizialmente, i due gemelli e quello che resta degli ospiti del locale, dovranno confrontarsi non tanto con il proprio passato, ma soprattutto con un male primitivo ed assoluto, che affonda le radici nelle tenebre di quella stessa brutalità che il popolo nero ha subito per oltre tre secoli, e che si svuppa ancora di più come una vera e propria epidemia ove il sacrificio procura la dannazione, ma anche la possibilità di una esistenza eterna, seppur relegata tra le tenebre.

È un horror insolito questo I Peccatori, opera che segnala il ritorno in regia dell'apprezzato e premiato regista Ryan Coogler, e riunisce lo stesso col fidato Michael. B. Jordan; presenza costante quest'ultimo nei lavori del regista, sin dai suoi esordio del 2013 con il riuscito Prossima fermata Fruitvale Station.

I Peccatori è un horror con un budget insolitamente consistente, ed affonda la sua ragion d'essere in un mal di vivere che da sempre ha contraddistinto la razza nera dai tempi della tratta degli schiavi, a qualche decennio scorso dell'ultimo '900.

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I peccatori (2025): locandina

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I peccatori (2025): locandina

Un film che osa, azzarda, persino esagera nel suo costruire un racconto che parte sin troppo lentamente e si trasforma poi repentinamente in un film di genere che osa utilizzare una metafora vampiristica per denunciare un malessere insito nella innata malvagità umana.

Un horror, inoltre, che sa cogliere l'essenza del male fine a se stesso e elevato a qualcosa di assoluto e sin teorico, utile a giustificare una inguaribile indole umana predisposta alla violenza e alla prevaricazione.

Poi certo I Peccatori si evolve, si trasforma, esagera accavallando finali su finali, senza farsi mancare nemmeno sparatorie esaltate degne di Rambo, più che di Apollo Creed, per rimanere in zona di "zio Stallone".

Ma è anche un film sostanzialmente riuscito e coraggioso nel suo azzardare sin spudorato temi e tematiche che riguardano l'uomo nella sua inquietante essenza.

Scegliendo il vampirismo come metafora riuscita di un male che avvolge a sé e trasforma le proprie vittime attraverso una mutazione-dannazione da cui è impossibile tornare indietro.

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