Regia di Gianfranco Parolini vedi scheda film
Un film pieno di " parolinate " ...
Il misterioso avventuriero Sabata arriva in una città in cui è appena avvenuta un' audace e ricca rapina in banca .... Il romano Gianfranco Parolini , dopo aver contribuito al successo del personaggio di Sartana ed esserne stato poi estromesso , inventa un nuovo pistolero più o meno sullo stesso stile . Nasce così Sabata , nerovestito ed infallibile tiratore , astutissimo e dotato di armi fuori dal comune . Il personaggio , disegnato sui tratti faineschi di Lee Van Cleef , sarà protagonista di due film di Parolini e poi , visto il notevole successo , sarà evocato ( almeno nel nome ) in varie pellicole apocrife con altri interpreti e registi . Nel più puro stile paroliniano , la storia è movimentata , ironica e pregna di trovate al limite del kitsch , se non oltre , le classiche " parolinate " ( Sergio Leone dixit ! ) .Tra l' altro si nota da tanti particolari , a partire dal bel cast per arrivare alle locations piuttosto ricche , che stavolta il regista ha avuto per le mani un buon budget . Van Cleef ci mette la sua maschera carismatica e la sua presenza scenica , affinata in tanti anni di gavetta .
Lo affiancano proficuamente l' indecifrabile ed ondivago suonatore di banjo interpretato dal pelo rosso William Berger , il messicano cencioso e chiacchierone di Ignazio Spalla ed il funambolico acrobata muto dello sfortunato Aldo Canti . Sul lato opposto della barricata troviamo il mellifluo Franco Ressel ( che cita continuamente l' intellettuale razzista Thomas Dew ) , il viscido Gianni Rizzo ed il gigantesco Claudio Undari . La colonna sonora di Marcello Giombini non è disdicevole e comunque si adatta bene al genere quasi fumettistico del film . Insomma , è uno Spaghetti Western in cui sicuramente non ci si annoia , senza pause , imperniato su di una sfilza ininterrotta di frenetiche vicende , anche se naturalmente esagerate . Comunque , per me , alla fin fine il 6 se lo merita tutto ...
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