Regia di Gianfranco Parolini vedi scheda film
Dopo aver dato avvio alla fortunatissima saga "Sartana", Parolini finisce sotto contratto di Alberto Grimaldi ovvero il produttore più importante nell'ambito dello spaghetti western.
Riceve un budget assai superiore rispetto a quelli con cui era solito lavorare e tira fuori una pellicola scatenata che conferma le diavolerie tipiche di "Sartana" con un protagonista a metà strada tra il prestigiatore e il bounty killer associandogli una cura tecnica e visiva di primissima qualità.
Grande dispiego inoltre di attori con molte facce note a partire dal grande Lee Van Cleef in un ruolo alla Mortimer, per intenderci (spara anche con fucile dotato di prolunga), proseguendo con il giullare William Berger (ha anche i campanacci che suonano quando cammina oltre suonare un banjo che all'occorrenza si trasforma in fucile) e con il luciferino e altezzoso Franco Ressel, che si diletta a sfidare gli avversari nella sua sfarzosa villa tra armature e candelabri. Bravi anche Ignazio Spalla in un ruolo alla Fernando Sancho (lancia coltelli e sponsorizza di continuo il protagonista) e l'acrobata Aldo Canti che salta e compie capriole spettacolari per tutto il corso del film senza mai proferire battuta. Ci sono anche Pigozzi nei panni di un falso prete (memorabile la sua uccisione con Van Cleef che confeziona una diavoleria in perfetto stile Parolini), Claudio Undari in un veloce cammeo e ancora caratteristi quali Romano Puppo, Giovanni Cianfriglia (altro momento memorabile la sua uccisione mentre ride a crepapelle: "quando smetterò di ridere tu sarai morto" dirà a Van Cleef).
Eccellente la fotografia di Sandro Mancori che raggiunge l'apice nella lunga sequenza dell'assalto alla villa di Ressel con delle esplosioni visivamente spettacolari.
Purtroppo il film è penalizzato da un soggetto ridotto all'osso con Van Cleef che scopre una truffa ordita dai potenti di un villaggio e inizia a ricattarli, pretendendo un compenso superiore poiché questi non intendono scendere a patti ma cercano di eliminarlo in tutti i modi.
Parolini è comunque bravo a confezionare dialoghi dai toni di umorismo macabro e soprattutto è dotato di un'inventiva superiore alla media nel caratterizzare i personaggi e nel proporre degli omicidi bizzarrissimi (si veda quello di Ressel, a titolo di esempio, con Van Cleef che lancia una moneta su un tavolo che fa scattare un colpo da arma che vi è posta sopra).
Inventiva è anche la regia, curatissima e in grado di scandire un ritmo elevato.
Divertentissimo il finale, come è spassosa la colonna sonora di Giombini purtroppo rovinata da un ritornello stucchevole che ripete di continuo il titolo del film.
Niente di eccezionale per i contenuti, ma spassosissimo e ricco di soluzioni brillanti per gli amanti di b-movie. Voto: 7
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