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All'inseguimento della pietra verde

Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film

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La recensione su All'inseguimento della pietra verde

di emil
8 stelle

Pensi ad uno come Zemeckis e capisci subito che è uno di quelli che ha dato qualcosa di importante al cinema, entrando in punta di piedi nelle vite di ognuno di noi. Correva l’anno 1984, un pelo prima dei successi planetari della saga di “Ritorno al futuro”, a cui sarebbe seguito un film epocale come “Chi ha incastrato Roger Rabbit”, ed il regista statunitense, pupillo di Spielberg che ne finanzia i primi lavori, riesce a farsi produrre da Michael Douglas (all’epoca attivo soprattutto in quel campo) che in pratica si autolancia definitivamente come attore, facendo le fortune anche di altri due all’epoca ancora a digiuno di vero successo (Kathleen Turner e Danny De Vito).

 

Joan Wilder (K. Turner) è una scrittrice di successo che viene contattata dalla sorella, sequestrata in Colombia da alcuni criminali. Questi sanno che la mappa che conduce ad una preziosa pietra verde è in possesso della scrittrice, che dovrà consegnarla per liberare la sorellina.

Un volta in Colombia, anche la polizia locale corrotta si mette in scia per recuperare mappa e tesoro. La fortuna di Wilder è incontrare Jack Colton (M. Douglas), avventuriero scaltro che metterà le proprie maestranze al servizio della scrittrice. Inutile dire che fra i due nascerà del tenero.

 

Ottimo esempio di brillante commedia d’azione dove tutto fila liscio grazie ad una messa in scena pimpante e piena di brio. Zemeckis ha il dono della leggerezza ma è aiutato da un cast sorprendente ed in piena alchimia, che di li a poco avrebbe sfondato a 360 gradi. Douglas è senza dubbio il migliore (attore bistrattato troppo spesso dalla critica non dal pubblico), riesce a gettarsi nell’azione a capofitto come un bambino, la Turner ne è la spalla ideale ma regge benissimo da sola tutta la prima parte.

Incorniciato da bellissime location (la foresta messicana) e ritmo elevato, il film è gradevole, si guarda con piacere ed un pizzico di malinconia per un genere andato, difficilmente riproponibile oggi, ma che non è avaro di pezzi di bravura (riguardate la prima sparatoria fra Douglas ed il poliziotto dopo l'incidente nella giungla) . Un cinema lineare ed innocente, dove tutto va come deve andare: lo sappiamo, ce lo aspettiamo, va benissimo così.

Nato sulla scia del successo di “Indiana Jones” si ritagliò immediato successo e  con gli anni il ruolo di piccolo cult, tant’è che generò un seguito (Il gioiello del Nilo se non ricordo male),e si pensò pure ad un terzo episodio anni dopo, progetto accantonato a causa del declino dei protagonisti.

 

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