Regia di Georges Franju vedi scheda film
Le opere horror, sia in letteratura ( basti pensare a M.Shelley, B.Stoker, E.A.Poe) che in cinematografia( a partire dal cinema muto, con il Nosferatu di Murnau o Il fantasma dell'opera di R. Julian,fino alle pellicole degli anni'30 di j. Whale con Boris Karloff o a quelle di Roger Corman degli anni'60 con Vincent Price), hanno da sempre il potere e l'innegabile, autorevole capacità di far entrare lo spettatore,o il lettore, in un mondo nuovo e sconosciuto( facendogli compiere un vero e proprio viaggio), costellato di fobie e angoscia, deliziosamente allucinante e delirante come il più temibile degli incubi notturni, surreale e minuziosamente realistico allo stesso tempo, dove tramite la lettura o la visione di certe immagini veniamo a conoscenza di personaggi sinistri, perversi e necrofili, permeati da un aurea irresistibile di mistero, manieri lugubri e infestati, mostri ripugnanti, morti che ritornano in vita, aiutandoci ad affrontare le paure celate nel nostro subconscio, a conoscere meglio noi stessi, che come spiega Truffaut, è una delle caratteristiche principali di ogni opera d'arte. Perciò , se si è disposti a considerare l'horror come un genere di vitale importanza e rilievo all'interno della mitologia moderna, non si può che arrivare ad affermare che "Occhi senza volto" è, oltre che un film fondamentale all'interno della cinematografia mondiale di tutti i tempi, pura arte: una "forza della natura" inarrivabile ed inarrestabile nel suo crescendo( tragico e grottesco) di orrori,morte e follia! Alla sua seconda pellicola di finzione( dopo aver realizzato una serie di preziosi documentari, tra cui lo sconcertante, spiazzante, indimenticabile " Il sangue della bestia", dove aveva avuto il coraggio di mostrare il corso di una giornata all'interno di un mattatoio, di mostrare alla gente la lacerazione della carne, le teste mozzate, il sangue sgorgante dai corpi inermi e privi di vita, e tutti i vari procedimenti, che i lavoratori attuano cantando, fischiettando allegramente motivetti spensierati ,per esorcizzare la mostruosità quotidiana o per puro disinteresse, scuoiando animali con la stessa semplicità e nonchalance con cui si timbra il cartellino prima di entrare in ufficio!) e alla sua prima( e purtroppo ultima) incursione nel genere del terrore, Franju morde, graffia: è come se in un tranquillo stagno di campagna fosse caduto un enorme masso, stravolgendo il mite flusso dell'acqua! Rimescola, capovolge da cima a fondo le regole del cinema gotico e sconvolge, scandalizza tutti, dall'Italia ( che impose vari tagli, e in cui la pellicola incassò, nel corso di tre anni, solamente 19 milioni di lire, paragonabili a 9000 euro odierni: una miseria!) alla Francia, dalla gente normale( alla prima proiezione al Film Festival di Edimburgo ben sette persone persero i sensi, non abituate a scene cruente così esplicite) alla critica, che non esitò a stroncare quest'opera, tralasciando gli aspetti artistici e limitandosi ad attaccare superficialmente e stupidamente ciò a cui non erano abituati, non capendone l'innovazione ma prendendola piuttosto come una puerile provocazione di cattivo gusto nei loro confronti! Il disgusto e l'indignazione erano tali che l'unico giornalista che osò parlarne bene venne licenziato su due piedi,immediatamente cacciato dalla redazione in cui lavorava: cose da pazzi! Un tonfo epocale da tutti i punti di vista, riscattato solamente in piccola parte dall'ammirazione e dall'entusiasmo suscitati in molti colleghi cineasti( tra cui si può annoverare Truffaut, da me citato anche prima), che dimostra quanto Franju fosse precursore dei tempi e di un certo modo di fare cinema del tutto inedito e rivoluzionario, quasi sperimentale, anticipando di almeno un decennio lo splatter, marchio di fabbrica negli anni seguenti di registi del calibro di George A. Romero, che riuscì a sua volta a rinnovarlo, utilizzandolo addirittura come arma tagliente di satira sociale e politica! In pratica( come recita la locandina pubblicitaria inerente a Ottobre- i 10 giorni che sconvolsero il mondo, di Ejzenstejn )"Occhi senza volto" appare nel panorama cinematografico dell'epoca come un vero e proprio urlo!
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