Regia di Georges Franju vedi scheda film
Franju, oggetto misterioso del cinema francese, aveva personalità da vendere. Questo è un horror insolito, suggestivo, inquietante. Il ritmo prolisso e i dialoghi radi ne penalizzano la godibilità (così come i difetti dello script), ma in compenso ne esaltano il senso di esplorazione dell'ambiente (gli esterni campestri, gli interni sfarzosi), l'atmosfera stagnante, gli echi sinistri, i dettagli (uccelli, bestie, occhi, specchi, epidermidi, strumenti clinici). Film di regia, più che di copione. Conta molto di più per le sensazioni che ti lascia addosso, più che per lo sviluppo della vicenda. Bravi comunque il grande Brasseur, la splendida Valli e le giovani attrici. E' un film che pare voler re-inventare il cinema fantastico da capo, partendo dalle origini (francesi) della Settima Arte, da Feuillade, recuperando una verginità di sguardo compromessa nel corso dei decenni.
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