Germania, 1945. Leopold Kessler torna dagli Stati Uniti alla fine della guerra e lo zio lo colloca come apprendista conduttore di vagoni letto nella compagnia ferroviaria di Max Hartmann. La pace è solo apparente: gli americani combattono i "lupi mannari" e Hartmann è preso in mezzo. Il treno è simbolo di un continente che va verso l'autodistruzione.
Non ci sono parole. Un capolavoro. Come opere mi vengono in mente "America" di Kafka e "Il trattato di un ribelle" di Junger, ma anche Eraserhead di Lyinch. Grande Lars. 9
trier conosce meglio l'Europa dell'America e questo è uno dei suoi film più belli, privo di inutili riferimenti politici, ricco di poesia e disperazione proprio come il continente in cui viviamo.
Europa è l’atto finale della trilogia E, iniziata con L’elemento del Crimine e proseguita da Epidemic.
1945: Leopold Kessler, ragazzo d’origini tedesche cresciuto negli Stati Uniti, torna in Germania appena dopo la fine della guerra. Trova lavoro come controllore di un vagone letto e conosce Kate Hartmann, figlia del proprietario dell’impresa ferroviaria Zentropa. Nella Germania… leggi tutto
Prima di dedicarsi all'anti-cinema del Dogma95, Lars Von Trier realizza l'iper-cinema di "Europa". Bizzarro e vacuo esercizio di formalismo raggelato, mimesi cine-classica (noir anni 40 miscelato ai melo anni 50, in un divertito cocktail di b/n e colore che fa a pezzi la Storia del cinema, prima ancora di quella dell'Europa), cromatismi che esaltano e ridicolizzano i precetti… leggi tutto
Un monolite. Sostanzialmente l’unica uscita della settimana è Alien: Romolus di Fede Alvarez. Però, che uscita. Il film sta ottenendo un ottimo riscontro di critica e anche il pubblico sembra…
Oggi [30 aprile 2021] Lars von Trier compie 65 anni.
Uno dei registi danesi più noti e controversi degli ultimi 30-40 anni, se non il più celebrato e odiato in assoluto, von Trier ha attraversato nei…
My2¢.
Non bastassero i filamenti di RNA dei virioni del betacoronavirus, sp. (2019-nCoV, ora SARS-CoV-2), che ha effettato lo spillover (il salto di specie) da bestia animale a bestia umana...
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E finalmente arrivò nel1991 il riconoscimento delle capacità registiche di Lars con il Premio della giuria a Cannes. Anche se c’era stata un’avvisaglia nel 1984, sempre a Cannes, per l’utilizzo di innovazioni stilistico-visive con il Gran Prix tecnico. Terzo capitolo della trilogia Europa: il treno come metafora di un viaggio della mente in un “sogno…
Quest'opera di Von Trier mi ha davvero colpito. Sia per lo stile che per la sceneggiatura. Uno stile noir, per certi versi onirico, a trattI quasi kafkiano (dall'opera America) e surreale: si pensi agli alloggi a forma di cunicoli, all'atmosfera in treno o nelle stazioni, il clima di disfacimento della germania 1945, l'amore tragicomico dell'eroe con la figlia del magnate (di cui fino alla…
Ci sono registi che nascono già con tutto preparato vicino, la produzione, la troupe, i soldi, le tecniche imparate magari in una brevissima gavetta. Ci sono registi che già al primo film fanno qualcosa di importante, di "solido", qualcosa che nasce già riuscito, sicuro, nessun rischio. Ce ne sono tantissimi, specie se vengono già dallo stesso mondo, ex attori…
Al termine della Seconda Guerra Mondiale un giovane americano torna dallo zio tedesco in Germania, che lo assume come apprendista conduttore di vagoni letto in una importante compagnia ferroviaria. L'ultimo capitolo della trilogia europea di von Trier è il più ricco ma il meno riuscito. Trier prosegue le sue sperimentazioni e arriva a un film dall'ambientazione e dalla forma…
Prima di dedicarsi all'anti-cinema del Dogma95, Lars Von Trier realizza l'iper-cinema di "Europa". Bizzarro e vacuo esercizio di formalismo raggelato, mimesi cine-classica (noir anni 40 miscelato ai melo anni 50, in un divertito cocktail di b/n e colore che fa a pezzi la Storia del cinema, prima ancora di quella dell'Europa), cromatismi che esaltano e ridicolizzano i precetti…
Pioggia. Pioggia che batte fittamente sui vetri del lugubre stanzone tagliato da lame di luce spiovente che irrorano i volti di sinistri bagliori. Un ambiente svuotato di ogni parvenza umana, contrassegnato dall’ombra d’una disfatta non ancora assorbita, pervaso da un’immota lentezza che non lascia alcun scampo ad afflati di redenzione ma sembra reiterare all’infinito il pesante retaggio…
Meno dieci Un tunnel sensoriale che ti catapulta senza mezzi termini in un sogno o incubo Meno nove Il bianco e nero sporco di colori Meno otto la seguenza dei volti sul treno Meno sette Ti peso nudo (forse per pagarti poco) Meno sei Il suicidio del magnate Meno cinque perchè chi serve non va condannato Meno quattro scoprire che i partigiani non hanno colore Meno tre il piano impazzito si…
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Commenti (5) vedi tutti
Notevole esempio di cinema che pur riconoscendo gli stilemi dell’espressionismo si pone come cinema-altro.
leggi la recensione completa di vjarkivNon ci sono parole. Un capolavoro. Come opere mi vengono in mente "America" di Kafka e "Il trattato di un ribelle" di Junger, ma anche Eraserhead di Lyinch. Grande Lars. 9
leggi la recensione completa di logosFranca...mente... ho capito davvero poco diquesto film. E confesso che non mi interessa capire di più al momento. Voto 3
commento di Bradyche capolavoro! lars è veramente un geniaccio di quelli tosti. mi inchino ad un maestro. amen
commento di valintrier conosce meglio l'Europa dell'America e questo è uno dei suoi film più belli, privo di inutili riferimenti politici, ricco di poesia e disperazione proprio come il continente in cui viviamo.
commento di mandolinos