Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Drammatico e ironico ("mettiamo un po' di umorismo nella tragedia", dice Von Trier stesso, dichiarando apertamente i suoi intenti), Epidemic è un buon esercizio di stile da parte del regista danese qui alla terza prova sulla lunga distanza. L'artista si mette in gioco in prima persona, recitando nei panni di sè stesso, ed allestisce una finzione che, più che inventare, cita continuamente la realtà - e viceversa, Von Trier ci mostra una realtà assolutamente verosimile, ma che prende spunto dalla finzione. L'incrocio fra i due mondi non può che essere il cinema, come già i grandi classici avevano teorizzato; Epidemic beneficia inoltre del bianco e nero, delle luci forti e delle immagini sgranate che il regista predilige in questa fase della sua carriera.
Von Trier ed un collaboratore perdono la sceneggiatura appena ultimata de Il poliziotto e la puttana. In 5 giorni di febbrile attività riescono a produrne una nuova: si tratta di un film sulla nuova peste diffusa in tutta Europa, dal titolo Epidemic. Nel frattempo, però, la realtà comincia a farsi contagiare dalla fantasia.
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