Alla fine della Seconda guerra mondiale, i combattenti della resistenza danese sono ancora impegnati a rastrellare il nemico. Un ufficiale tedesco prigioniero, Leo Mendel, riesce a evadere dalla prigionia, ma viene condotto in una trappola nella foresta da una donna danese: lei si è convinta che sia stato lui ad accecare un adolescente del posto, dunque gli trafigge gli occhi con una lama di legno. Mendel viene lasciato a gattonare proprio nel bosco dove da bambino cercava di parlare con gli uccelli.
Note
Il film di diploma di Lars von Trier alla Den Danske Filmskole.
Befrielsesbilleder è il mediometraggio (57’) con cui Lars von Trier si diploma nel 1982 alla Scuola di cinema danese. Se ha [in parte] ragione Tina Porcelli quando scrive, nel «Castoro» dedicato al regista, che quest’opera giovanile di Trier è «sgangherata, noiosa, finta», bisogna pur riconoscere al regista danese i bagliori di un talento assolutamente fuori dal comune.… leggi tutto
Un po' di spirito documentario, ma essenzialmente fiction, per questo che è l'esordio considerato 'ufficiale' (in effetti altri cortometraggi lo hanno preceduto) per Lars Von Trier. Il tema è inquietante come il personaggio che il regista sa (e dimostrerà di saper) essere; il bianco e nero è virato prima al rosso e poi al blu, con toni che vanno dal cupo al freddo, ma sempre profondi, densi.… leggi tutto
Oggi [30 aprile 2021] Lars von Trier compie 65 anni.
Uno dei registi danesi più noti e controversi degli ultimi 30-40 anni, se non il più celebrato e odiato in assoluto, von Trier ha attraversato nei…
Befrielsesbilleder è il mediometraggio (57’) con cui Lars von Trier si diploma nel 1982 alla Scuola di cinema danese. Se ha [in parte] ragione Tina Porcelli quando scrive, nel «Castoro» dedicato al regista, che quest’opera giovanile di Trier è «sgangherata, noiosa, finta», bisogna pur riconoscere al regista danese i bagliori di un talento assolutamente fuori dal comune.…
Un po' di spirito documentario, ma essenzialmente fiction, per questo che è l'esordio considerato 'ufficiale' (in effetti altri cortometraggi lo hanno preceduto) per Lars Von Trier. Il tema è inquietante come il personaggio che il regista sa (e dimostrerà di saper) essere; il bianco e nero è virato prima al rosso e poi al blu, con toni che vanno dal cupo al freddo, ma sempre profondi, densi.…
Von Trier è uno dei registi più controversi dell'ultimo ventennio. Piace o non piace e spacca la critica degli addetti ai lavori o dei semplici cinefili. A me piace!
E' dotato di indubbie capacità e apprezzo la sua…
Coinvolgente ed interessante dal punto di vista visivo. Opera che anticipa il suo primo vero e proprio lungometraggio "L'elemento del crimine" e che testimonia, per chi non conosce bene il von Trier "pre-Dogma", come egli sappia usare bene la cinepresa (anche con immagini stabili)con un uso continuo di carrellate che invadono soprattutto la prima parte da girone infernale. Da vedre!!
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