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Fiori d'equinozio

Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film

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La recensione su Fiori d'equinozio

di luisasalvi
8 stelle

Hirayama (Shin Saburi) è un padre all'antica, prepotente in casa e quasi altrettanto sul lavoro con i dipendenti, ma democratico e moderno nella apparenze esterne, nei discorsi e perfino nei consigli che distribuisce agli amici e alle loro figlie su questioni simili a quelle fra sé e sua figlia, con la quale si comporta in modo opposto. Forse per questo Ozu ha scelto per lui un attore diverso, mentre al suo preferito Chishu Ryu affida la parte dell'amico Mikami, che si contenterebbe di poter vedere ogni tanto la figlia che se ne è andata di casa per vivere con il suo uomo e per lavorare in un locale di bassa reputazione. Hirayama va a trovarla alcune volte e la convince a fare periodiche visite al padre. Poi Yukiko, figlia di un'altra sua conoscente, viene a chiedergli consiglio fingendo di trovarsi nella stessa situazione della figlia di lui, di avere un innamorato che lei vorrebbe sposare mentre la madre lo rifiuta, e lui le consiglia di sposarlo ugualmente, perché la vita e la responsabilità è tutta sua; Yukiko telefona subito alla figlia di  lui dicendo che il padre è d’accordo che lei sposi chi vuole. I temi consueti di Ozu sono così ripresi in forme più leggere, con continue battutine, accentuate dal fatto che il film è il primo a colori, con colori usati in modo poco realistico e quasi impressionista…

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