Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Pesantissima (e riuscitissima perciò) atmosfera di incomprensione, in cui regnano più che le parole i silenzi e una cospicua dose di insoddisfazione generazionale viene a condire il tutto. L'euforia, il sogno dell'adolescenza e post-adolescenza si scontra con la grigia, contingente realtà della vita adulta e ne esce sconfitta, ma a testa alta. C'è chi all'alba vede i propri sogni andare a pezzi e si rassegna alla vita concreta e chi invece continua ad inseguirli (Monica). La storia è davvero poca in fondo (unico neo insieme ad una certa lentezza), ma non sono tanto i fatti che contano, quanto il malessere psicologico interrelazionale che regna lungo tutta la durata del film sulla coppia di protagonisti. Grande opera di un maestro, uno dei ruoli mitologici della Andersson, giovane e splendida..
Poco più che adolescenti, Monica e Harry fuggono da una vita mediocre per vivere su un isolotto una passione lunga tutta l'estate. Dopodichè si torna alla vita di prima, con in più una figlia in arrivo ed un legame in evidente deterioramento. La bambina rimarrà a lui.
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