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Verso la gioia

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Verso la gioia

di ethan
8 stelle

'Till glädje' ('Verso la città', che il prezioso Castoro di Sergio Trasatti indica essere il titolo letterale nella cronologia, per poi nominarlo come 'Verso la gioia' invece nell'analisi della singola pellicola) è un ulteriore passo in avanti di Ingmar Bergman, sia dal punto di vista della consapevolezza dei propri mezzi registici, sia nell'esplorazione delle, ormai usuali, tematiche affrontate.

Il film racconta la (contrastata) storia d'amore tra Stig (Olin) e Marta (Maj-Britt Nilsson), due musicisti facenti parte dell'orchestra diretta dal severo ma comprensivo direttore Sönderby (Victor Sjöström): nella prima sequenza, apprendiamo della (e di uno dei due figli) morte accidentale della donna, avvenuta a causa di un incidente domestico. Parte un flashback e assistiamo a tutte le tappe, tra alti e bassi, della loro complicata relazione, tra prove, concerti, feste con amici, momenti di intimità, divisi fra gioia e sconforto, tradimenti, allontanamenti e riappacificazioni, culminanti nella nascita dei due figli, che paiono cementare l'unione, fino all'epilogo che, con andamento circolare, avviene ancora nel luogo deputato per le prove concertistiche, con una chiusa che lascia un filo di speranza per il futuro.

'Verso la gioia' si avvale di un più consapevole e compiuto utilizzo del flashback, che copre con ampiezza quasi tutto il film, affronta temi drammatici senza eccedere in sentimentalismi (come era accaduto in alcuni lavori precedenti, meno maturi di questo) e dell'inserimento di qualche intermezzo più leggero che consente di allentare il peso delle vicende narrate, nonché mostra un uso più mobile della m.d.p., con ampi movimenti della stessa che danno luogo a elaborate sequenze ed un ricorso alla musica per sottolineare i momenti più sentiti della pellicola.

Ottimi come sempre gli interpreti, tra i quali la palma del migliore va al grande regista Victor Sjöström: la scena in cui osserva commosso la coppia in un momento di serenità, ha colpito molto Jean-Luc Godard.

Voto: 7/8 (v.o.s.)

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