Berit è una giovane donna afflitta da molti problemi. Ha tendenze suicide ed è depressa, e poiché le è stato impossibile vivere con la madre, ha trascorso molti anni in diversi istituti. Ora ha trovato lavoro in una fabbrica a condizione che possa vivere di nuovo con la madre. Il loro rapporto, però, è molto teso. Una sera, a un ballo, Berit incontra lo scaricatore di porto Gösta.
"Città portuale non era affatto una storia eccezionale. Per me si trattava di tirare fuori, in modo pulito, dal grande materiale di Olle Länsberg, un racconto adatto per un film. Senza rendercene conto, avevamo già iniziato con le riprese e, sotto il forte influsso di Rossellini e del neorealismo italiano, cercai di lavorare il più possibile in esterni". [Ingmar Bergman - Immagini -… leggi tutto
E' il 1948 quando Bergman afferma d'essersi ispirato a Rossellini e al neorealismo italiano, girando il più possibile in esterni, Città Portuale (Hamnstad), trasposizione cinematografica tratta dall'omonimo racconto di Olle Lansberg. Tale dichiarazione però non accredita l'opera del regista ad essere considerata un film neorealista vero e proprio:… leggi tutto
Se anche a voi piacciono le LOCANDINE, qui ne trovate "quasi" 140. Si alternano le mie preferite (ante 1960) alle più recenti e tutte riguardano film che hanno un solo elemento in…
Berit (Nine-Christine Jonnson) tenta il suicidio gettandosi da una banchina nel porto di Goteborg ma viene salvata da Gosta (Bengt Eklund), che lì ci lavora. Inizia così il consueto incontro-scontro tra due giovani disadattati che faticano a relazionarsi nonostante ci sia attrazione, parzialmente per il fatto di essere osteggiati dalle persone che stanno loro intorno ed in parte…
"Città portuale non era affatto una storia eccezionale. Per me si trattava di tirare fuori, in modo pulito, dal grande materiale di Olle Länsberg, un racconto adatto per un film. Senza rendercene conto, avevamo già iniziato con le riprese e, sotto il forte influsso di Rossellini e del neorealismo italiano, cercai di lavorare il più possibile in esterni". [Ingmar Bergman - Immagini -…
E' il 1948 quando Bergman afferma d'essersi ispirato a Rossellini e al neorealismo italiano, girando il più possibile in esterni, Città Portuale (Hamnstad), trasposizione cinematografica tratta dall'omonimo racconto di Olle Lansberg. Tale dichiarazione però non accredita l'opera del regista ad essere considerata un film neorealista vero e proprio:…
Perchè è così difficile perdonare gli errori degli altri ed è così facile invece passare sopra ai propri? Su questa tesi si sviluppa un'interessante vicenda assolutamente bergmaniana (tragedia e malvagità umana sono parte integrante e fondamentale della storia), ferocemente critica non tanto verso la società che permette tanta violenza (psicologica e fisica), ma contro l'uomo stesso che…
Ai tempi di “Hamnstad”, pur trovandosi ancora ai primordi della sua carriera, Bergman si preoccupa innanzitutto di assimilare il più possibile le tecniche del suono, dello sviluppo e della riproduzione, in aggiunta ai segreti della macchina da presa e dell’obiettivo, prendendo piena coscienza dei suoi mezzi e preparandosi al grande salto di qualità che darà origine alle “stagioni…
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